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A che punto è il Piano regionale per la qualità dell’aria in Toscana

L’assessora toscana all’Ambiente, Monia Monni, ha illustrato ieri in Consiglio regionale gli orientamenti per la predisposizione del nuovo Piano regionale per la qualità dell’aria (Prqa).

Gli obiettivi generali che si pone il documento prevedono di portare a zero la percentuale di popolazione esposta a superamenti del valore limite di biossido di azoto (NO2) e particolato (PM10); ridurre la percentuale della popolazione esposta a livelli di ozono superiori al valore obiettivo; mantenere una buona qualità dell’aria nelle zone e negli agglomerati in cui i livelli degli inquinanti sono stabilmente al di sotto dei valori limite; aggiornare e migliorare il quadro conoscitivo e di diffusione delle informazioni.

«Le azioni – ha spiegato Monni – sono finalizzate a incidere sulle principali sorgenti di inquinamento e quindi prevalentemente sul riscaldamento domestico a biomasse, per quanto riguarda le polveri fini, e sul traffico per quanto riguarda gli ossidi di azoto».

Sotto il profilo degli obiettivi, il Prqa in via di definizione si pone dunque in continuità col piano vigente, ma prova a rafforzarne le linee di intervento e le azioni «anche grazie alle risorse che il ministero dell’Ambiente metterà a disposizione per garantire il rientro nei valori limite nel più breve tempo possibile, con particolare attenzione alle aree di maggiore criticità».

Nel merito, l’assessora ha evidenziato che «siamo prossimi alla definizione di un accordo fondamentale con ministero dell’Ambiente che metterà a disposizione misure che accompagneranno i divieti, mirate ad annullare i potenziali effetti economici. L’importo è di 25 milioni di euro».

In particolare, con la messa a disposizione delle risorse si punta a finanziare le misure emerse dal confronto ai tavoli con i Comuni interessati, come il finanziamento nell’ambito della riconversione degli impianti di riscaldamento con pannelli fotovoltaici e pompe di calore o, per l’area fiorentina, incentivi per l’acquisto dei titoli di trasporto pubblico locale e di interventi per favorire la mobilità ciclabile.

A valle dell’informativa, con 24 voti a favore (Pd, Iv e M5s) e 9 contrari (Fdi e Lega), il Consiglio regionale ha approvato l’atto del Pd che impegna l’esecutivo regionale “a prevedere, anche in considerazione dei dati contenuti sia nell’informativa preliminare in oggetto, sia in recenti studi condotti da Arpat, la necessità di continuare a sostenere con interventi specifici le aree che in termini di qualità dell’aria presentano maggiori criticità”; nonché ad “attivarsi in ambito europeo affinché le necessarie direttive in materia ambientale siano sempre più corrispondenti alla puntuale analisi del quadro conoscitivo esistente e strutturate in modo da essere pienamente applicabili a livello territoriale”.

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