Ma non sviluppare le potenzialità della geotermia costa molto, in termini di sicurezza energetica quanto di lotta alla crisi climatica; basti osservare che le risorse geotermiche teoricamente accessibili entro i 5 km di profondità potrebbero soddisfare il quintuplo dell’intero fabbisogno energetico dell’Italia, mentre ad oggi arriva dalla geotermia solo il 2,1% della produzione nazionale di elettricità e l’1,35% del consumo di calore da fonti rinnovabili.
Il progetto DeepU però punta ora a cambiare le carte in tavola, permettendo l’accesso alle risorse geotermiche profonde con tecnologie di perforazione all’avanguardia.
Finanziato con circa 3 mlnd di euro dalla Commissione Ue nell’ambito di Horizon Europe e lanciato lo scorso anno dall’Università di Padova – in collaborazione con Prevent, Fraunhofer Iapt, GeoServ, Red e Cnr-Igg –, DeepU perforare in modo efficiente e rapido, ottenendo scambiatori di calore geotermici profondi (>4 km) a forma di U.
Si tratta di realizzare un metodo di perforazione a propulsione laser, combinata ad un flusso gassoso criogenico per il raffreddamento della testa di perforazione laser. I costi di perforazione del pozzo risulteranno ridotti grazie alla maggiore velocità di perforazione e alla ridotta necessità di rivestimento, dato che – qualora si ottenesse la vetrificazione delle pareti del foro – i sistemi risulteranno fisicamente isolati dalle rocce circostanti e pronti per essere messi in produzione subito dopo la perforazione.
«La nuova tecnologia proposta da DeepU rivoluzionerà il settore dell’energia geotermica, aumentando l’accessibilità alle risorse profonde», promettono i promotori del progetto, che si concluderà nel 2025. A che punto siamo adesso?
Il gas criogenico più adatto è stato selezionato, e sono adesso in fase di sviluppo nuovi concetti per la progettazione delle aste di perforazione e della piattaforma di perforazione.
Per eseguire i primi esperimenti di laboratorio con l’innovativa e leggera testa di perforazione laser combinata al flusso di gas, è stato allestito un container dotato di dispositivi di monitoraggio. In un test preliminare di perforazione, una testa di perforazione laser in titanio stampata in 3D ha creato fori precisi e simmetrici in campioni di granito, calcare e arenaria. Inoltre, sono state raggiunte velocità di penetrazione costanti fino a 20 m/ora, con un apporto energetico relativamente basso e senza l’usura dei componenti quale quella normalmente associata ai metodi di perforazione a innesto meccanico.
A garanzia dell’idoneità normativa e commerciale, procede anche l’analisi degli aspetti legati alla salute e alla sicurezza relativi allo sviluppo, alle operazioni di perforazione e al completamento delle attività in sito nonché degli aspetti ambientali ed economici dell’adozione della tecnologia sviluppata.
L’articolo A che punto è il progetto europeo DeepU, che punta a rivoluzionare le perforazioni in geotermia sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.
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