Il personale dell’ong Azione contro la fame afferma infatti di avere solo un litro d’acqua al giorno per i prossimi giorni. Oltre la metà delle infrastrutture di approvvigionamento idrico è danneggiata a causa della guerra e necessita di riparazioni, mentre l’arrivo di acqua dall’esterno è col contagocce.
Questo mette la popolazione in una situazione ancora più difficile, costringendola a consumare acqua di falda salina, che aumenta il rischio di contrarre malattie come il colera e la diarrea, la principale causa di mortalità infantile a livello mondiale. Oltre a queste malattie, sono stati riscontrati anche casi di varicella e scabbia, attribuibili alle scarse condizioni igieniche e al consumo di acqua proveniente da fonti non sicure.
«La gente raziona l’acqua e ne beve solo un litro al giorno – conferma la direttrice regionale di Azione contro la fame per il Medio Oriente, Chiara Saccardi – Le autobotti non hanno carburante. Gli impianti di desalinizzazione non funzionano. Non si può accedere all’acqua di falda senza il carburante per pomparla nella rete idrica. Stanchezza estrema, sete, disidratazione, urine concentrate, che potrebbero significare che molte persone soffrono di insufficienza renale, sono alcuni dei sintomi che stiamo iniziando a vedere. La crisi igienico-sanitaria significa che siamo sull’orlo di una grave epidemia. Abbiamo notizie di ratti e scarafaggi nei centri di sfollamento, di cumuli di rifiuti solidi e di acque reflue. Stiamo facendo il possibile sul campo, ma ci troviamo di fronte a sfide immense».
In risposta a questa emergenza, i team di Azione contro la Fame presenti sul posto hanno già distribuito migliaia di bottiglie d’acqua, centinaia di materassi e prodotti per l’igiene all’interno della Striscia di Gaza, in coordinamento con gli attori locali e internazionali. L’organizzazione sta anche fornendo un servizio di pulizia in uno dei rifugi per sfollati più affollati, e assistenza in denaro a diversi beneficiari.
In aggiunta a questi interventi, il team di emergenza dell’organizzazione sta valutando i bisogni immediati e coordinandosi con i partner internazionali e locali per distribuire ulteriori forniture salvavita dall’Egitto.
L’articolo A Gaza si muore (anche) di sete: resta solo un litro d’acqua al giorno sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.
ARTICOLO TERMINATO!
E come sempre ti raccomandiamo: se hai domande, dubbi, chiarimenti di qualsiasi tipo, scrivici nei commenti o lascia la tua valutazione! Il team di GREENYTOP è al tuo servizio per offrirti un servizio di qualità. Per richieste di collaborazione e di carattere promozionale Contattaci via email. Un saluto dal team di Greenytop!