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Acqua, l’Autorità idrica toscana compie dieci anni: ora investimenti da 220 mln di euro

In un contesto di crescente siccità segnato dalla crisi climatica in corso, il buon governo della risorsa idrica rappresenta uno strumento indispensabile per lo sviluppo sostenibile del territorio: un compito che in Toscana grava in buona parte sull’Autorità idrica toscana (Ait), di cui oggi – in occasione della Giornata mondiale dell’acqua – si celebrano i primi dieci anni di vita.

Questa mattina, presso la FSM Marangoni Gallery, si è svolta infatti l’inaugurazione della mostra fotografica degli artisti toscani Emanuele Camerini, Edoardo Delille, Claudia Gori. Circa 50 fotografie di vari formati per descrivere e raccontare 7 grandi opere presenti su tutti i territori della regione: dal collettore dei reflui a San Colombano a quello della Valdinievole, dal potabilizzatore di Piombino a quello del Giglio e a quello di Castiglion Fiorentino, dal depuratore di Barga al collettore di Nozzano-Pontetetto.

Ma l’Autorità idrica toscana rappresenta molto di più: un ente pubblico, rappresentativo di tutti i Comuni toscani, al quale la legge regionale 69 del 2011 attribuisce le funzioni di programmazione, organizzazione e controllo sull’attività di gestione del servizio idrico integrato.

«Ringrazio l’operato decennale del direttore Mazzei e auguro buon lavoro al neopresidente di Ait Luca Salvetti. In questi anni – spiega il presidente della Regione, Eugenio Giani – abbiamo avuto una capacità progettuale straordinaria per rendere sempre migliore e più efficiente il servizio di acqua potabile. A dimostrazione di questa efficienza ci sono i 180 milioni già assegnati dal Pnrr alla Regione, destinati ai progetti presentati dai nostri gestori attraverso i bandi e altri 40 milioni in arrivo. Rinnoveremo le condotte usurate dal tempo, lavoreremo per contrastare la dispersione dell’acqua, ma per la Regione sarà anche il momento dell’impegno per riuscire a sciogliere i lacci burocratici per realizzare laghi, invasi, laghetti».

Risorse che saranno molto utili, ad esempio, per porre un freno alle perdite idriche: la situazione toscana è migliore rispetto a quella nazionale (dove le perdite di rete nel 2021 sono pari al 40,7%, secondo l’ultima relazione Ait) ma vede comunque performance disomogenee sui territori.

Guardando alla quantità di risorsa idrica che, pur essendo prelevata dall’ambiente, non raggiunge gli utenti, questi sono i dati relativi ai vari gestori del servizio: Nuove acque 23,07%, Geal 25,82%, Acque 36,7%, Asa 38,28%, Adf 39,04%, Publiacqua 40,45%, Gaia 52,9% (anche se quest’ultimo dato, particolarmente elevato, è legato soprattutto a sfiori ai serbatoi di accumulo alimentati prevalentemente da sorgenti). Per ridurre queste percentuali servono investimenti ingenti, che ad oggi in Toscana sono in linea o superiori rispetto al dato nazionale (talvolta il doppio, come nei casi di Geal e Acque).

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