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Aggiornato il Piano regolatore portuale di Livorno, al via investimenti per 31,1 mln di euro

Le proposte di modifica non sostanziale al Piano regolatore portuale di Livorno sono state adottate stamani dal relativo Comitato di gestione: attraverso le nuove opere, l’Autorità di sistema portuale (Adsp) mira a rendere «più efficiente e competitivo» lo scalo portuale labronico.

L’iniziativa riguarda la messa a terra di tre macro interventi, per investimenti complessivi superiori ai 30 milioni di euro: la realizzazione in testata dell’accosto Alto fondale di una darsena di ormeggio dei mezzi di servizio e di una torre per servizi tecnico-nautici; la riprofilatura della banchina lungo il canale industriale lato nord-ovest; una nuova riperimetrazione delle aree destinate alla nautica cantieristica e la modifica funzionale dell’area ex centrale Enel.

Dall’Adsp spiegano che nella prima proposta viene evidenziata la necessità  di realizzare all’Alto fondale una infrastruttura in grado di garantire sia spazi di ormeggio per i mezzi nautici a servizio delle attività portuali, sia la disponibilità di un edificio (torre) con uffici e sala di controllo in grado di consentire una visuale aperta sul porto e in mare per la sicurezza della navigazione e la tempestività di intervento: il costo stimato delle opere per la realizzazione darsena dei mezzi di servizio è pari 4,76 milioni di euro mentre per la realizzazione della torre piloti sono previsti 15 milioni di euro.

La seconda proposta va parzialmente a modificare il Canale industriale, tra quelli navigabili il più interno al porto: l’obiettivo è quello di realizzare il riallineamento del tratto di sponda centrale, oggi rivestito di massi naturali e arretrato di sei metri rispetto alla parte banchinata. Si prevedono 10,8 mln di euro per la realizzazione della difesa di sponda del canale industriale, e 540.000 euro per i dragaggi.

Nella terza proposta di modifica, l’adeguamento tecnico-funzionale vede l’estensione della funzione di nautica cantieristica per una superficie di circa 18.000 mq in aree adiacenti a quelle individuate nel Piano regolatore; in un’ottica di potenziamento delle strutture legate alla cantieristica, si prevede inoltre di estendere la funzione cantieristica su una superficie pari a circa 5.800 mq verso l’Alto fondale.

Infine, l’ultima proposta di modifica non sostanziale al Piano regolatore si preoccupa di riqualificare tutta l’area un tempo occupata dalla centrale termoelettrica dismessa definitivamente a marzo del 2015.

«Oggi, lo smantellamento della centrale elettrica e la cessazione delle attività correlate rendono di fatto possibile ipotizzare un diverso utilizzo delle aree con funzioni propriamente portuali. L’idea – spiegano dall’Adsp – è quella di estendere la funzione commerciale anche a questa area del porto, che peraltro presentava una superficie senza destinazione funzionale».

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