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Al via Life Dream, il progetto internazionale guidato dal Cnr per la protezione e al ripristino delle biocostruzioni profonde

Entra nel vivo il progetto internazionale “Deep REef restoration And litter removal in the Mediterranean sea (LIFE DREAM), guidato dall’Istituto di Scienze Marine del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR – ISMAR) , finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma LIFE 2021-2027, all’interno del sottoprogramma “Natura e biodiversità”.

LIFE DREAM coinvolge Italia, Spagna e Grecia e, oltre al CNR ISMAR vede la partecipazione delle università di Bari,  Politecnica delle Marche e Napoli Federico II, Stazione Zoologica Anton Dohrn, Federpesca, Regione Puglia,  Net European Consulting per l’Italia; Hellenic Centre for Marine Research, l’associazione dei pescatori Enaleia Astiki Mi Kerdoskopiki Etaireia e la Regione di Tessaglia per la Grecia; l’Agencia Estatal Consejo Superior De Investigaciones Cientificas per la Spagna. Gli associati al progetto sono: l’organizzazione spagnola Organizacion de Productores Pesqueros de Almeria e l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

LIFE DREAM ha come obiettivo la protezione ed il ripristino delle biocostruzioni profonde – Deep Reef  della Direttiva Ue Habitat, «Attraverso approcci innovativi e sostenibili, grazie ai quali sarà possibile raccogliere informazioni utili ad estendere i siti protetti dalla Rete Natura 2000 creata dall’Unione Europea – la rete di siti di interesse comunitario (SIC) alcuni dei quali designati come Zone Speciali di Conservazione (ZSC)».

Al CNRISMAR spiegano che «Il progetto punta anche a sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo ricoperto dalle biocostruzioni nel funzionamento dell’ecosistema marino profondo e ad offrire un importante contributo al raggiungimento degli obiettivi individuati dalla Biodiversity Strategy 2030 sostenendo la piena attuazione della legislazione Ue riguardante la protezione e il ripristino degli ecosistemi marini». 

Per farlo, il consorzio dei partner opererà in 4 siti pilota del Mar Mediterraneo nei  quali si trovano importanti ecosistemi di biocostruzioni profonde: la piattaforma di Monopoli (BA) e il Canyon di Bari, in Puglia; il Canyon Dohrn (Golfo di Napoli), in Campania; il Seco de los Olivos Seamount nel Mare di Alboran, in Spagna: il Parco Nazionale Marino di Alonissos nelle Sporadi Settentrionali, in Grecia. dove verranno installate strutture artificiali stampate in 3D in materiale biodegradabile, per facilitare l’attecchimento e la crescita dei coralli profondi. Inoltre, verrà messo a punto un protocollo per la rimozione dei rifiuti marini da questi habitat profondi puntando ad un loro riutilizzo con un prototipo in grado di convertire la plastica in carburante per utilizzo marittimo. Lo staff di LIFE DREAM  è convinto che « Tramite questa azione verranno migliorate le interazioni con il mondo della pesca che parteciperà attivamente alla rimozione, in particolare, di materiale plastico al fine di perseguire una prospettiva di economia circolare. Tra gli obiettivi del progetto vi è anche quello di migliorare la conoscenza di questi habitat carismatici e vulnerabili, raccogliendo informazioni scientifiche utili a migliorare la gestione delle risorse naturali. I dati acquisiti e analizzati sono organizzati in una infrastruttura di dati spaziali e resi disponibili a tutti gli stakeholder (mondo scientifico, amministratori locali e cittadini) tramite un geoportale raggiungibile tramite la pagina web di progetto».

Ecco in sintesi le linee di azione e gli obiettivi di LIFE DREAM:

Aumentare la conoscenza sulla presenza e lo stato di salute delle biocostruzioni profonde (Deep Reef) nel Mar Mediterraneo, mirando ad una loro maggiore protezione attraverso l’estensione della Rete Natura 2000 (istituzione di 2 nuovi siti protetti in acque profonde); Supportare azioni di ripristino (attivo o passivo) delle biocostruzioni profonde favorendo il recupero dei servizi ecosistemici da esse forniti; Promuovere l’economia circolare coinvolgendo le comunità di pescatori locali nel ripristino degli habitat, attraverso la raccolta dei rifiuti dal fondale marino , il riciclo e il riutilizzo della plastica per la produzione di carburante ad uso marittimo tramite l’utilizzo di un prototipo; Implementare un sistema di raccolta e analisi dei dati scientifici che renda possibile una valutazione puntuale dell’efficacia delle azioni in programma e una comunicazione efficace dei risultati, in modo da influire sulla governance delle risorse naturali e sensibilizzare l’opinione pubblica.

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