Stavolta a rischio è la coltivazione di mandorli, ciliegi e soprattutto viti, con una spada di Damocle che pende dunque sulla produzione di uva da vino e da tavola.
La Xylella fastidiosa fastidiosa può infatti causare la cosiddetta malattia di Pierce, una fitopatia che porta al disseccamento dei vigneti come accaduto in California, esattamente come avviene per gli oliveti a causa della Xylella fastidiosa pauca.
«Contro il nuovo ceppo di Xylella che attacca i vigneti non va messa la testa sotto la sabbia, sostenendo il monitoraggio capillare, la divulgazione, l’informazione e stanziando indennizzi ad hoc per le aziende agricole che risulteranno colpite dalla malattia», dichiara Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia.
La non-gestione della Xylella fastidiosa pauca è stata infatti deleteria per l’agricoltura pugliese, portando anche a una condanna per l’Italia da parte della Corte di giustizia Ue; presentando i necessari abbattimenti delle piante per limitare il contagio come un attacco alla natura e all’agricoltura, il risultato finale è stato quello di permettere un’ecatombe di alberi.
Per effetto dei cambiamenti climatici e della globalizzazione si moltiplica l’arrivo di batteri e insetti che provocano stragi nelle coltivazioni. La Xylella fastidiosa pauca con molta probabilità è arrivata in Puglia dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali, e ha devastato gli uliveti del Salento dove sono andate irrimediabilmente perse quasi 3 piante su 4 in provincia di Lecce, a partire dall’autunno 2013: solo nell’area infetta risultano contaminati 183mila ettari e 21 milioni di alberi.
«L’individuazione dei focolai nei primissimi stadi della infezione – ricorda Coldiretti Puglia – su piante sensibili e la successiva rimozione secondo legge, così come il controllo della presenza di potenziali vettori contaminati, restano l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione».
Anche perché la diffusione della Xylella fastidiosa potrebbe costare miliardi di euro nei prossimi 50 anni in Europa, mentre in Italia, se l’espansione della zona infetta non venisse arrestata, l’impatto economico potrà crescere fino a 5,2 miliardi di euro.
Per questo Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia, chiede adesso di «non abbassare la guardia e di collaborare in ogni modo per creare una cintura di sicurezza, che blocchi immediatamente l’avanzata del batterio Xylella fastidiosa fastidiosa».
Contattata la Regione Puglia, l’Ansa informa nel merito che oggi il dipartimento Agricoltura firmerà un’ordinanza di abbattimento degli alberi infetti, e verranno effettuate nuove analisi sulle piante nell’arco di 800 metri.
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