
Con un’appartenenza sempre dichiarata al centrodestra – di cui è stata anche esponente in consiglio comunale a Firenze per un decennio –, Checcucci è stata segretario dell’Autorità di bacino del fiume Arno per 7 anni fino al 2015, quando ha vinto la selezione per ricoprire l’incarico di dg al ministero dell’Ambiente – direzione “Salvaguardia territorio e acque” –, per poi essere nominata dal governatore Toti come “commissario ad acta” dell’Ato idrico del ponente ligure, per occuparsi della messa a regime del servizio idrico integrato in Liguria.
Il nuovo mandato alla guida dell’Autorità di bacino dell’Appennino settentrionale si presenta ora come l’occasione di interpretare al meglio la governance su acqua, suolo, frane, alluvioni e siccità, in un distretto idrografico che oltre all’intero territorio toscano interessa buona parte della Liguria e una piccola porzione di Umbria.
Un territorio complesso e caratterizzato da forti criticità sia in termini di pericolosità da alluvione e da frana che in termini di scarsità di risorsa, un alternarsi di criticità rafforzato dalla crisi climatica in corso, come ha mostrato da ultimo anche la cronaca degli ultimi mesi.
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