Dall’associazione ambientalista Transport & Environment documentano infatti che per decarbonizzare il proprio parco veicoli entro il 2050, l’Europa avrebbe bisogno di una quantità di materie prime per le batterie di 200 volte superiore a quella consumata l’anno scorso.
Ma la domanda di metalli critici prevista per l’elettrificazione del trasporto passeggeri nell’Ue si potrebbe quasi dimezzare (-49%), soprattutto per litio, nichel, cobalto e manganese, se governi nazionali e Unione lavorassero per ridurre le dimensioni delle batterie e delle automobili, rispetto ai grandi Suv che oggi dominano il mercato.
«L’Europa ha bisogno di elettrificare l’intero parco veicoli entro il 2050, ma quest’obiettivo comporterà una crescente domanda di metalli per le batterie. Se vogliamo evitare di ripetere gli stessi errori commessi con il petrolio, e consegnarci a una nuova “dipendenza” da questi materiali, l’efficienza dovrà svolgere un ruolo importante – spiega Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia – In un mondo in cui le risorse sono limitate, auto elettriche più piccole non sono solo un imperativo ecologico, ma rappresentano anche una solida opzione economica e industriale».
In particolare, secondo T&E la riduzione delle dimensioni delle batterie, attraverso la produzione di veicoli elettrici più piccoli, è il modo più efficace per ridurre la domanda di metalli (19-23%).
Le auto elettriche più piccole sono una soluzione ideale anche per batterie realizzate con chimiche più efficienti e meno resource intensive, con un potenziale di riduzione della domanda fino al 20%. È dunque necessaria una forte politica industriale per aumentare la produzione europea di nuove tecnologie come le batterie a base di litio-ferro-fosfato (Lfp) e agli ioni di sodio (Na-ion). La riduzione degli spostamenti con le autovetture private può poi consentire un’ulteriore riduzione della domanda del 7-9%.
«La realizzazione di auto elettriche più piccole è la cosa più importante che possiamo fare per ridurre il consumo di materie prime per le batterie – sottolinea Boraschi – Uno standard di efficienza dell’Ue potrebbe imporre alle case automobilistiche di fornire finalmente veicoli più leggeri dal punto di vista delle risorse, che saranno inoltre più convenienti dei modelli sovradimensionati di oggi».
Mentre a livello europeo sono dunque necessari standard di efficienza per le batterie e obblighi per le case automobilistiche di maggiore produzione di modelli entry-level, anche le politiche nazionali dovrebbero includere incentivi fiscali per i modelli più piccoli.
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