
La progettazione definitiva è stata ultimata e nei giorni scorsi è stata depositata in Regione Toscana l’istanza per avviare la procedura che dovrà portare al rilascio dell’autorizzazione: «Al momento – spiegano dalla società – il procedimento prevede la preventiva verifica di assoggettabilità a Via del progetto di revamping con l’introduzione di una sezione di biodigestione anaerobica e il miglioramento del compostaggio agli impianti di via Dorsale».
Un investimento che contribuirà a colmare una pesante lacuna nella gestione dei rifiuti toscani, con circa 156mila t/a di organico che vengono esportate ogni anno – coi relativi costi economici e ambientali – a causa della carenza d’impianti di prossimità adeguati a gestirli.
I biodigestori come quello proposto da Cermec, al contrario, permettono di estrarre energia rinnovabile (biogas e biometano) da questi rifiuti; miscelando adeguatamente il materiale organico in uscita dai processi di biodigestione con sfalci e potature del verde, dal processo è poi possibile ricavare anche compost impiegabile in agricoltura.
«Il nostro intento – spiega l’amministratore unico dalla società, Alessio Ciacci – è quello di avviare nelle prossime settimane anche forme di informazione e di ascolto dei diversi soggetti portatori di interesse, per condividere l’importanza e i miglioramenti ambientali previsti da questo importante progetto per l’ambiente ed il territorio», ricordando anche che per il finanziamento del progetto è stata presentata una scheda da parte di Retiambiente nell’ambito dei progetti Pnrr.
Nei prossimi giorni sarà dunque avviata la fase di pubblicazione e i processi partecipativi previsti dalle norme regionali. Ma non è stato facile arrivare fino a questo punto, come mostra l’iter giudiziario che ha dovuto attraversare la procedura di gara per la progettazione definitiva.
Alla gara dello scorso anno, che prevedeva un importo a base d’asta di 430mila euro, avevano partecipato 8 operatori economici e il raggruppamento Cube-Cga-Mascitti aveva ottenuto il punteggio massimo, sia nella valutazione dell’offerta tecnica sia di quella economica (che ha fissato il costo finale in poco meno di 210mila euro).
La seconda classificata però ha depositato il ricorso, con richiesta di sospensiva respinta prima dal Tar Toscana e poi dal Consiglio di Stato. La progettazione definitiva è stata così ultimata, e oggi i magistrati del Tar Toscana hanno rigettato il ricorso della seconda classificata anche nel merito, condannandola al pagamento, a Cermec e alla prima classificata, delle spese del giudizio.
L’articolo Cermec, il Tar Toscana conferma la regolarità della gara per la progettazione del biodigestore sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.
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