
Una prospettiva che non sarà scalfita dagli esiti dell’asta di vendita dell’adiacente capannone ErreErre – società partecipata fallita ormai 11 anni fa –, come spiegano oggi dalla società.
Il biodigestore nascerà infatti su «aree di già totalmente nella disponibilità di Cermec (attuale impianto di via Dorsale e area “ex Imerys”), non prevede alcun utilizzo del capannone ex ErreErre ed il progetto è risultato il primo progetto toscano nelle graduatorie ministeriali dei fondi del Piano nazionale ripresa e resilienza» (Pnrr).
Il piano industriale Cermec prevede però anche un progetto «per realizzare un più moderno ed efficiente impianto di recupero delle plastiche e di carta e cartone», ed è (solo) su questo impianto che incidono le sorti del capannone ErreErre.
«Anche questo secondo progetto era stato presentato, sempre da Retiambiente, al Mite e nella graduatoria nazionale risulta adesso posizionato al 67° posto – spiegano da Cermec – Lo sviluppo di questo progetto permetterebbe di disporre di un impianto di recupero delle raccolte differenziate più performante e, nello stesso tempo, di non dover più utilizzare l’area adesso destinata a queste lavorazioni, detenuta da Cermec in locazione. In ogni caso i due progetti sono totalmente indipendenti l’uno dall’altro e procedono su due binari ben distinti e separati, con investimenti in fase di pianificazione da parte di Ato Costa e del gestore unico di Ambito».
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