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Clima, sull’Abetone +1,2 °C in 50 anni: «Stagioni sciistiche sempre più ridotte»

L’ultimo anno è stato il più caldo mai registrato in Toscana, a ulteriore testimonianza di una crisi climatica che continua ad accelerare. Soprattutto in montagna, come mostrano i dati riportati ieri in Consiglio regionale dal Lamma, nel corso di un’audizione incentrata sul futuro delle stazioni sciistiche toscane.

In particolare si sono confrontati i dati termici di tre stazioni: Boscolungo, Abetone e Santa Flora e paragonati con quelli del Monte Cimone.

«Guardando l’Abetone – spiega l’amministratore unico del Lamma, Bernardo Gozzini – tra dicembre e marzo il trend in montagna presenta un aumento significativo di 1,2 gradi in 50 anni, abbiamo meno neve e più pioggia. In dicembre l’aumento è di 1,4 gradi e a gennaio di 1,3 gradi. Monte Cimone, che è più alto, registra un aumento della temperatura di 2 e 3 gradi. Chiaramente all’Abetone, con l’aumento della temperatura, diminuiscono i giorni utili per la stagione sciistica: le precipitazioni sono in aumento; piove più che nevicare. In Francia e in Europa è stato un anno molto caldo, quindi in prospettiva aumenteranno le precipitazioni nel Nord Europa e avremo meno precipitazioni nell’area mediterranea. Nel Nord ovest della Toscana piove meno rispetto al passato, con periodi di siccità, e nel 2022 nel periodo gennaio/ottobre abbiamo segnando un meno 30% di piogge. Una stagione più ridotta è il trend che porta ad un accorciamento della stagione sciistica su tutto l’arco appenninico, anche in regioni come l’Abruzzo».

Considerato che anche solo «un grado in più non permette l’innevamento artificiale», come evidenziato in Aula dal consigliere regionale Mario Puppa (Pd), è evidente che non è possibile pensare di continuare a sussidiare il mantenimento delle stazioni sciistiche senza invece offrire opportunità di riconversione sostenibili nel tempo.

«Il quadro emerso è chiaro – argomenta Marco Niccolai (Pd), che presiede la commissione regionale Aree interne – Occorre una strategia di adattamento dei territori del nostro Appennino davanti ad un trend di surriscaldamento globale che impatta con ancora più forza a quelle quote, i dati del Lamma sono chiari. Stagioni sciistiche sempre più ridotte come durata temporale, significa che occorre integrare l’offerta: occorre sostenere questi territori in questa necessaria transizione per continuare ad assicurare presidi economici e sociali sulla nostra montagna».

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Written by redazione

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