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Coldiretti: dall’inizio dell’anno già 7 eventi meteorologici estremi in Toscana

Basandosi sui dati  dell’Osservatorio Nazionale “Città Clima” di Legambiente, secondo il quale a cavallo tra il 2022 ed il 2021 gli eventi estremi sono aumentati del 150%, Coldiretti  Toscana evidenzia che «Dall’inizio dell’anno sono già 7 gli eventi estremi tra bombe d’acqua, grandinate, gelate, trombe d’aria, esondazioni e frane che hanno colpito duramente la Toscana causando nelle campagne milioni di euro di danni alle coltivazioni e alle strutture aziendali e mettendo a rischio la biodiversità».

Coldiretti sottolinea che «Solo le gelate del mese di aprile sono costate a 170 imprese agricole, secondo una prima mappatura della Regione Toscana, poco più di oltre 8 milioni di euro. Resta ancora invece molto difficile fare un bilancio nell’Alto Mugello dove la situazione è molto complicata se pur in lento miglioramento soprattutto a Palazzuolo sul Senio e per gli allevamenti. La presenza di numerose frane e smottamenti mette in pericolo la prossima fienagione e la manutenzione dei preziosi castagneti del Marrone del Mugello IGP, una delle principali fonti di reddito agricole della zona. Le “slavine” di fango hanno travolto anche i frutteti che dovranno ora essere ripiantati».

Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana, spiega che «E’ una primavera choc per la nostra agricoltura che è indifesa di fronte alla violenza di calamità di questo genere. utti gli incubi degli agricoltori si sono materializzati in poche settimane: ad aprile le temute gelate dopo una primavera anticipata, poi l’arrivo della pioggia ci aveva fatto tirare un sospiro di sollievo rilanciando la prossima annata agricola ma in alcune aree, a macchia di leopardo, hanno portato anche grandine come accaduto nel Chianti e nel Pisano tra Volterra, Cascina e Lari mentre nell’Alto Mugello è successo l’inimmaginabile. Tanta acqua così, in poche ore, non si era mai vista. Negli ultimi 30 giorni sono caduti di quasi 400 mm di precipitazioni tra Marradi, Firenzuola e Palazzolo sul Senio. Lo scorso anno, nel mese di maggio, in tutta la provincia di Firenze, 35 mm. Abbiamo perso il conto delle frane nei terreni agricoli e nei pascoli dove ora esiste anche un problema di sicurezza legato alle operazioni colturali e all’impiego dei trattori. E siamo molto preoccupati per i tempi di ripristino della viabilità per assicurare i rifornimenti e tutto l’occorrente agli allevamenti».

Coldiretti fa notare che «Le bombe d’acqua, si abbattono su un territorio dove il 100% dei comuni della regione si trova in aree a pericolosità da frana P3-P4, idraulica media o erosione costiera reso più fragile dalla cementificazione, dall’abbandono e dal consumo del suolo. Uno scenario aggravato dalla crisi climatica. Per affrontare le pesanti conseguenze dei cambiamenti climatici,servono interventi strutturali e strumenti di gestione del rischio sempre più avanzati, efficaci e con meno burocrazia. Dall’attuazione del piano invasi per aumentare esponenzialmente la capacità di stoccaggio delle piogge meteoriche – oggi ne conserviamo appena l’11% mentre tutto il resto scorre verso il mare – per rilasciarle nel momento del bisogno all’approvazione della legge sul consumo di suolo, ancora ferma in Parlamento da quasi un decennio, che potrebbe dotare il Paese di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio. Ma servono anche più investimenti sull’agricoltura di precisione ed incrementare le superfici irrigabili che in Toscana sono appena il 14%».

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