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Colpo di stato militare in Niger, il Paese dell’uranio francese che doveva tenere lontani i migranti

Questa volta, in Niger  il colpo di stato contro Mohamed Bazoum sembra essere riuscito: come spiega Jeune Afrique, «Dopo diverse ore di tensione e confusione, durante le quali sembrava incerto l’esito del braccio di ferro tra golpisti e forze lealiste, lo stato maggiore dell’esercito, giovedì 27 luglio a metà mattinata ha annunciato di essere dietro il Conseil national de sauvegarde de la patrie (CNSP), che ha affermato di aver destituito nella notte il presidente nigerino.

I militari hanno emesso un comunicato ufficiale nel quale annunciano che «Il Comando militare delle forces armées nigériennes, composto dal Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate e dei Capi di Stato Maggiore delle Forze Armate, a seguito di una riunione tenutasi il 26 luglio, e motivata, da un lato, dalla preoccupazione di preservare l’integrità del Presidente della Repubblica e della sua famiglia, di evitare un confronto mortale tra le varie forze […] e, d’altra parte, preoccupato di preservare la coesione all’interno delle Forze di Difesa e Sicurezza, ha deciso di sottoscrivere la dichiarazione delle Forces de défense et de sécurité»-

Il comunicato stampa, firmato dal Generale Abdou Sidikou Issa, Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate nigerine, avverte che «Qualsiasi intervento militare esterno, di qualsiasi provenienza, rischierebbe di avere conseguenze disastrose e incontrollabili per le nostre popolazioni e il caos per il nostro Paese».

Il Golpe è una brutta notizia canche per Giorgia Meloni che ne voleva fare la prima linea della sua strategia per fermare i migranti nei Paesi africani, ma è anche uno smacco per la Francia che puntava sul regime di Bazoum dopo essere stata praticamente cacciata da Mali, Burkina Faso – proprio dopo due golpe militari –  e dalla Repubblica Centrafricana. Inoltre in Niger ci sono le miniere di uranio essenziali per il funzionamento delle centrali nucleari francesi.

In un comunicato, il ministero degli esteri francese scrive che «La Francia è preoccupata per gli avvenimenti in corso in Niger e segue attentamente l’evolversi della situazione. Condanna fortemente ogni tentativo di prendere il potere con la forza e si associa agli appelli dell’Unione Africana e della CEDEAO per ristabilire l’integrità delle istituzioni democratiche nigerine».

Ma i militari golpisti sono stati addestrati e armati proprio da americani ed europei sia per proteggere le risorse minerarie che per “fermare” e gestire i migranti. Dal 2012 gli Usa hanno dato al Niger circa 500 milioni di dollari perrafforzare la sua sicurezza e l’Unione europea e ha in Niger una missione militare triennale per addestrare l’esercito nigerino che ora ha attuato il golpe che l?europa condanna. Nel 2022, quando i militari francesi sono stati costretti ad abbandonare il confinante Mali che ha fatto un accordo con i mercenari russi della Wagner, Emmanuel Macron ha spostato le sue truppe proprio in Niger. La situazione è a dir poco imbarazzante: abbiamo addestrato, armato e pagato i militari nigerini per difendere un’ipotetica democrazia e i nostri inconfessabili interessi e ce li ritriviamo in televisione ad annunciare un golpe con le uniformi pagate da noi. .

Il golpe è stato annunciato ieri sera in diretta Tv dal  colonnello Amadou Abdramane, circondato da altri 9 soldati, che ha dichiarato che «Le forze di difesa e di sicurezza del Paese hanno deciso di porre fine al regime […] a causa del deterioramento della situazione della sicurezza e della scarsa  governance».

Abdramane ha annunciato che il presidente Bazoum è stato deposto, mentre i confini del Niger sono stati chiusi. Poi la nuova giunta golpista ha decretato il coprifuoco e ha sospeso l’attività in tutte le scuole e università. Il golpisti hanno messo in guardia contro qualsiasi intervento straniero.

Bazoum è stato arrestato insieme a sua moglie dalla stessa guardia presidenziale e, secondo una fonte vicina alla presidenza, entrambi sono sani e salvi e il presidente stava negoziando con i militari coinvolti.

Le Reuters ha riferito che  veicoli militari  hanno bloccato l’ingresso al palazzo presidenziale nella capitale Niamey e vietato l’accesso ai ministeri.

Inizialmente, la presidenza del Niger aveva cercato di far credere in un fallimento del golpe: «Nelle prime ore di questo mercoledì, elementi della Guardia presidenziale hanno avviato un movimento antirepubblicano e  hanno cercato invano di ottenere il sostegno delle Forze armate nazionali e della Guardia nazionale». Ma poi l’esercito si è schierato con i golpisti e la “resistenza” è finita prima di cominciare.

Il segretario generale dell’Onu António Guterres  «Condanna in termini più che energici ogni tentativo di prendere il potere con la forza e minare il governo democratico, la pace e la stabilità in Niger» e ha esortato le parti in causa «Alla moderazione e a garantire la tutela dell’ordine costituzionale».

Solo ieri, il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha avuto un colloquio telefonico con Mohamed Bazoum per esprimere «Il sostegno di Washington al presidente e alla democrazia del Niger» e ha anche condannato le azioni per prendere il potere con la forza.

In una dichiarazione del Dipartimento di Stato Usa si legge che «Il segretario Blinken ha sottolineato che la forte partnership economica e di sicurezza degli Stati Uniti con il Niger dipende dalla continua governance democratica e dal rispetto dello stato di diritto e dei diritti umani».

Ma sono le stesse cose dette per i golpe in Burkina Faso e in Mali e ora i militari hanno preso il potere anche in Niger e tutti dovranno fare i conti con loro.

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Written by redazione

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