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Crisi climatica, ecco com’è cambiato il ghiacciaio della Marmolada in un solo anno

A causa della crisi climatica indotta delle emissioni di gas serra antropiche, tra il 1850 e il 1975 i ghiacciai delle Alpi hanno perso circa la metà del loro volume, mentre il 25% della restante quantità si è perso tra il 1975 e il 2000 e infine il 10-15% nei primi 5 anni del nostro secolo: un’accelerazione che continua anche adesso, come mostrano le nuove immagini satellitari della Marmolada diffuse da Greenpeace dopo la tragedia di domenica.

Il confronto con gli anni precedenti evidenzia la progressiva diminuzione del manto nevoso che alimenta i principali ghiacciai italiani: restando scoperti già a giugno ed esposti alle temperature estive, questi ghiacciai sono destinati ad arretrare ulteriormente e a ridursi di spessore, ma la loro scomparsa è un grave problema perché rischia di andare perduta una preziosa riserva idrica e una fonte importante per la produzione di energia idroelettrica.

«I ghiacciai sono il simbolo dell’intensità dei cambiamenti ambientali che stiamo causando, sono il segnale di quanto velocemente sta avvenendo questo cambiamento. Anche la tragedia della Marmolada, avvenuta a causa dell’incremento delle temperature di queste settimane, è direttamente correlabile con la crisi climatica – spiega a Greenpeace il glaciologo Claudio Smiraglia, membro del Comitato glaciologico italiano – Se non ci sarà una decisa inversione di tendenza nelle temperature e nelle precipitazioni nevose, nell’arco di pochi decenni la quasi totalità dei ghiacciai alpini e molti delle altre catene montuose si estingueranno».

Se vogliamo scongiurare questo scenario la strada maestra è solo una e passa dall’abbandonare le fonti fossili, investire su energia rinnovabile ed efficienza energetica, e dare seguito con urgenza agli impegni per la riduzione delle emissioni climalteranti.

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Written by redazione

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