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Dall’Africa a Larderello, oltre 50 giovani laureati a lezione di geotermia

Un gruppo di oltre 50 giovani laureati provenienti da 18 diversi Stati dell’Africa, è arrivato in visita alla “capitale mondiale della geotermia”, ovvero Larderello.

Qui le tecnologie geotermiche sono nate oltre due secoli fa a fini industriali, per evolversi nel 1904 in una fonte di energia rinnovabile in grado di produrre elettricità. Una tradizione che viene oggi portata avanti da Enel in qualità di gestore delle 34 centrali geotermoelettriche toscane, le uniche attive in Italia.

Non a caso anche l’iniziativa odierna è frutto del progetto Open Africa, un’iniziativa di alta formazione avviata da Enel foundation e co-gestita da Sustainable energy for all (Seforall): il programma fornisce a laureati africani di alto profilo una conoscenza del settore elettrico, migliorando le competenze tecniche, normative e di business necessarie per lavorare nel settore privato e pubblico verso l’elettrificazione dell’Africa.

L’obiettivo finale è sostenere una nuova generazione di leader africani profondamente impegnati sul futuro dell’energia pulita del loro Paese. Un orizzonte particolarmente valido quando si tratta di geotermia: mentre l’Italia continua ad attraversare un lungo periodo di stagnazione – l’Ue punta a triplicare la potenza geotermoelettrica installata entro il 2030, mentre il più recente impianto italiano è stato realizzato ormai 9 anni fa –, in Africa l’impiego di questa fonte rinnovabile attraversa una fase di crescita ruggente.

Tant’è che il Kenya, dove la prima centrale geotermica è stata realizzata 77 anni dopo rispetto al nostro Paese (nel 1981), nell’ultimo anno ha raggiunto l’Italia per potenza installata e il sorpasso è ormai dietro l’angolo.

Nonostante tutto, il know-how geotermico ancora presente in Toscana resta di enorme valore anche dal punto vista internazionale. I laureati in vista a Larderello hanno potuto osservarlo a tutto tondo. Accompagnati da responsabili e tecnici Enel, hanno avuto modo di approfondire l’affascinante storia della geotermia con la visita al Museo; successivamente, dopo aver assistito all’apertura del pozzo dimostrativo che dà voce all’ “urlo della Terra”, i partecipanti hanno potuto conoscere l’alta tecnologia impiantistica presso la Centrale di Valle Secolo che con i suoi 120 MW di potenza installata costituisce l’impianto geotermico più grande d’Europa.

La giornata è proseguita con il passaggio nelle aree delle manifestazioni geotermiche naturali e la visita presso alcune realtà della Comunità del cibo a energie rinnovabili (Ccer), fondata da CoSviG e Slow Food nel 2009 per valorizzare le imprese locali che impiegano materie prime esclusivamente toscane e impiegano in modo dominante le energie rinnovabili – geotermia compresa – nel loro processo produttivo.

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Written by redazione

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