Nei giorni scorsi le temperature in Piemonte hanno raggiunto i 32,7°C, a Cime Bianche e sul Cervino in Valle d’Aosta sono state registrate «condizioni spaventosamente sopra la media», mentre in Lombardia la stazione di Milano-Brera, mostra – per la prima decade del mese – uno scostamento record di +7,7°C rispetto alla media.
In questo contesto anche la pioggia latita e che molti terreni sono inariditi e poco fertili, difficili da lavorare ed inadeguati ad accogliere le semine autunnali. Nei prossimi giorni si prevede invece un brusco abbassamento delle temperature e l’arrivo delle piogge, un assaggio di quello che si preannuncia un autunno rischioso sotto il profilo meteorologico.
«La domanda da porsi è sempre la stessa – commenta Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione nazionale dei Consorzi di bonifica – Cosa succederà, quando le correnti d’aria fredda dal Nord si scontreranno con il persistente caldo africano sull’area mediterranea? Il pericolo è una tropicalizzazione del clima con accentuazione di eventi estremi, cui il territorio italiano e le sue comunità sono impreparati. Necessitano urgenti campagne informative alla popolazione per ridurre i rischi da comportamenti incauti in caso di violenti eventi naturali e, al più presto, un piano nazionale di efficientamento della rete idraulica e di infrastrutturazione del territorio».
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