Per le due imprese proponenti si tratta di «Un’occasione di sviluppo per l’industria pugliese metalmeccanica, delle costruzioni, manifatturiera, elettronica, dell’ICT, oltre a tutte le imprese dell’indotto che potranno fornire beni e servizi».
E al workshop “Eolico marino galleggiante, le opportunità per la supply chain locale”, ospitato nella sede di Confindustria Brindisi, si è parlato delle opportunità di specializzazione e dei criteri di qualificazione per le aziende che saranno coinvolte nelle fasi di realizzazione e manutenzione dei parchi marini oltre che della fornitura di materiali e servizi per cui saranno coinvolte in via prioritaria le aziende dell’indotto. Infatti, la costruzione dei parchi eolici marini richiede, oltre alle piattaforme galleggianti e alle turbine, anche sistemi di ormeggio e ancoraggio, di cablaggio e collegamento e sottostazioni elettriche.
Kseniia Balanda, direttore tecnico di Kailia Energia e Odra Energia, ha evidenziato che «Questo primo confronto con gli imprenditori è un ulteriore tassello strategico e un impegno preciso per definire il contributo alla crescita della filiera produttiva locale Vogliamo valorizzare le imprese e le infrastrutture presenti in Puglia, forti anche dell’esperienza che abbiamo nei comparti onshore e offshore in Italia e all’estero. Abbiamo preso l’impegno di riaggiornarci nei prossimi mesi sugli sviluppi degli iter progettuali».
Per Gabriele Menotti Lippolis, presidente di Confindustria Brindisi, «E’ stata un’importante occasione per presentare alle aziende locali le opportunità di business derivanti dall’investimento di Renantis e BlueFloat Energy. L’iniziativa ha rappresentato un ulteriore segnale di come il territorio pugliese, e quello brindisino in particolare, stiano tornando ad essere attrattivi per i grandi investitori nell’ambito del processo di transizione ecologica avviato da diversi anni.
Renantis e BlueFloat Energy hanno messo in evidenza le ricadute sul sistema pugliese: «Dalla realizzazione in loco delle piattaforme galleggianti agli effetti sulla riconversione e specializzazione dei porti derivanti da progetti di questo tipo, sia per la produzione che per le attività marine collegate e i servizi dell’indotto. Sul fronte occupazionale, inoltre, ogni parco prevede 1.500 impieghi diretti stimati durante le fasi di fabbricazione, assemblaggio e costruzione del parco, con picchi fino a 4.000 nei periodi di massima necessità. Saranno oltre 300 i posti fissi per 30 anni per la manutenzione, dopo l’entrata in esercizio dei due parchi».
Dati che si sommano a quelli della produzione di energia: per i due parchi è prevista una capacità massima installata di circa 2,5 GW per una produzione attesa di 7,5 TWh/anno, equivalente al consumo di circa due milioni di utenze domestiche.
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