europea dà prova di notevole resilienza dopo la crisi attraversata negli ultimi tre anni. Dobbiamo tuttavia continuare ad occuparci delle sfide strutturali, senza trascurare il nostro impegno a favore della transizione verde e digitale. Gli obiettivi di sviluppo sostenibile rimangono la nostra bussola per guidare questo sforzo collettivo. La relazione odierna ci fornisce dati affidabili per monitorare i progressi compiuti verso il conseguimento dei nostri obiettivi a medio termine».
Infatti, il rapporto dimostra che «L’Ue ha compiuto progressi per quanto riguarda la maggior parte degli obiettivi negli ultimi cinque anni, in linea con le priorità della Commissione in settori strategici fondamentali quali l’European Green Deal, l’8º programma di azione per l’ambiente e il piano d’azione sul pilastro europeo dei diritti sociali. I dati mostrano che l’Ue ha compiuto progressi notevoli verso il conseguimento di molti obiettivi socioeconomici, mentre in campo ambientale si prevede che i progressi saranno più marcati a misura che gli Stati membri attueranno gli obiettivi ambiziosi dell’European Green Deal.
Per la prima volta, il rapporto Eurostat ha analizzato l’impatto a breve termine sugli SDG delle crisi attuali, tra cui la crisi energetica nel contesto della guerra della Russia contro l’Ucraina e le ripercussioni della pandemia. La relazione contiene inoltre un capitolo che ospita un’analisi più accurata degli effetti di ricaduta prodotti dai consumi dell’UE sul resto del mondo.
La relazione dimostra che negli ultimi 5 anni l’Ue ha compiuto progressi significativi verso il conseguimento di tre SDG e progressi moderati per quanto riguarda la maggior parte degli altri obiettivi. In particolare: l’Ue ha compiuto i maggiori progressi verso l’obiettivo di assicurare lavoro dignitoso e crescita economica (SDG 8). Nel 2022 il tasso di occupazione dell’Ue ha segnato un nuovo massimo storico del 74,6%, mentre il tasso di disoccupazione di lungo periodo dell’UE è sceso a un nuovo minimo storico; Sono stati compiuti progressi significativi anche verso il conseguimento degli obiettivi di sconfiggere la povertà (SDG 1) e di migliorare la parità di genere (SDG 5). La percentuale di coloro che subiscono costi abitativi eccessivi è diminuita dal 2015 e le retribuzioni orarie delle donne si stanno avvicinando a quelle degli uomini; Si sono osservati buoni progressi anche per quanto riguarda la riduzione delle disuguaglianze (SDG10), assicurare un’istruzione di qualità (SDG 4), nel campo della pace e della sicurezza delle persone nel territorio dell’Ue e per un migliore accesso alla giustizia e la fiducia nelle istituzioni (SDG 16). I divari di reddito tra i gruppi più ricchi e quelli più poveri della popolazione si sono ridotti e l’Ue si sta avvicinando nei tempi previsti all’obiettivo che il 45% della sua popolazione abbia svolto studi di livello universitario. Negli ultimi anni la sicurezza di chi vive nell’Ue è migliorata: si sono ridotti notevolmente i casi di morte per omicidi o aggressioni e la presenza percepita di reati, violenza e vandalismo nelle comunità europee. L’Ue riporta inoltre progressi positivi verso il conseguimento degli obiettivi in materia di salute e benessere (SDG 3), nonostante le battute d’arresto causate dalla pandemia di Covid-19, e per quanto riguarda l’innovazione e le infrastrutture (SDG 9).
Hanno mostrato miglioramenti moderati le tendenze in merito a consumo e produzione responsabili (SDG 12), città e comunità sostenibili (SDG 11), la vita sott’acqua (SDG 14), sconfiggere la fame (SDG 2), acqua pulita e servizi igienico sanitari (SDG 6) e energia pulita e accessibile (SDG 7).
Se gli Stati membri dell’Ue realizzeranno le maggiori ambizioni che hanno ispirato gli obiettivi ambientali fissati a livello dell’Ue, Eurobarometro prevede progressi più marcati per tre obiettivi: lotta contro il cambiamento climatico (SDG 13), la vita sulla terra (SDG 15) e partnership per gli obiettivi (SDG 17).
Per quanto riguarda l’azione per il clima (SDG 13) l’Ue ha stabilito obiettivi molto ambiziosi e senza precedenti per il 2030 e il confronto con le tendenze degli anni passati indica che «Saranno necessari sforzi maggiori. L’UE ha già posto in atto le misure strategiche per concretizzare questi sforzi ulteriori, in particolare con il pacchetto “Pronti per il 55%“, con la revisione del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) e con il regolamento sulla condivisione degli sforzi, che impone obiettivi annuali vincolanti delle emissioni di gas serra a carico degli Stati membri».
Anche nel settore dell’energia l’Ue ha fissato obiettivi più ambiziosi per il 2030 e «Si può prevedere nei prossimi anni un progresso più consistente in materia di efficienza energetica e anche di energie rinnovabili nell’Ue».
Per quanto riguarda l’obiettivo dedicato alla “vita sulla terra” (SDG 15), il rapporto evidenzia che «Sebbene le aree protette terrestri siano aumentate dal 2013 l’Ue assiste ancora al continuo declino delle popolazioni di uccelli comuni e farfalle comuni. Sono previsti sforzi ulteriori, necessari per rimediare al degrado degli ecosistemi, nella strategia dell’Ue sulla biodiversità per il 2030, nella strategia dell’Ue per le foreste per il 2030 adottata quest’anno e nella strategia dell’Ue per il suolo, che pone per il 2030 un obiettivo di ripristino di terreni e suoli degradati e di lotta contro la desertificazione».
Per quanto riguarda l’obiettivo delle partnership per gli obiettivi (SDG 17), la tendenza risente in parte di effetti ciclici, in particolare l’aumento del debito pubblico, dovuti alla crisi della Covud-19.
L’articolo Eurostat: i progressi dell’Ue verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.
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