
Qu ha ricordato che «Gli impatti della crisi climatica e delle emergenze umanitarie si fanno sentire più che mai in tutto il mondo, colpendo più duramente i più vulnerabili. Siccità, inondazioni, incendi e tempeste crescono di frequenza e intensità. Allo stesso tempo, ci sono crisi sovrapposte dovute alla pandemia globale, flessioni economiche e aumenti dei prezzi di cibo, mangimi, carburante e fertilizzanti. La fame continua a crescere, riflettendo le crescenti disuguaglianze. La deforestazione e il degrado del suolo, insieme alla perdita di biodiversità, stanno devastando i nostri ecosistemi. Questo deve cambiare e fermarsi. Come stabilito nella Dichiarazione di Seoul, le foreste e gli alberi devono essere considerati una parte fondamentale della soluzione».
Il capo della Fao ha evidenziato che «Mancano solo altri 7 anni per raggiungere l’Agenda 2030 e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Il know-how e gli strumenti sono disponibili, ora dobbiamo implementare, ampliare e accelerare l’azione e, soprattutto, abbiamo bisogno di volontà politica e di un pacchetto di soluzioni. La pubblicazione di punta della Fao, lo “State of the World’s Forests 2022”, di cui si parlerà durante la sessione, offre tre soluzioni concrete e interconnesse. Primo, fermare la deforestazione è la chiave per affrontare la crisi climatica riducendo le emissioni di gas serra del 14% e salvaguardando più della metà della biodiversità terrestre. Inoltre, un’altra soluzione è piantare alberi, ripristinare le capacità produttive e migliorare la resilienza dell’ecosistema. Possono essere ripristinati 1,5 miliardi di ettari di terreni degradati. L’aumento della copertura arborea potrebbe aumentare la sostenibilità economica, che è essenziale per aumentare la produttività per soddisfare la crescente domanda. Terzo, è importante utilizzare foreste e alberi in modo sostenibile e di costruire catene del valore ecologiche. Il legno e i cespugli sono una risorsa rinnovabile molto preziosa e un’importante fonte di materiali a zero emissioni di carbonio e persino carbon positive. Gli alimenti forestali raccolti in natura migliorano la sicurezza alimentare e la nutrizione delle persone che vivono nelle vicinanze e oltre».
Qu ha anche sottolineato l’importanza dei piccoli proprietari, delle comunità locali e dei popoli indigeni, che possiedono o gestiscono quasi 1 miliardo di ettari di foreste e terreni agricoli del mondo: «Devono essere al centro degli sforzi verso sistemi agroalimentari sostenibili, di cui le foreste e gli alberi sono parte integrante». E ha aggiunto: «Questa sessione COFO farà avanzare l’agenda forestale globale sui cambiamenti climatici, la produzione e il consumo sostenibili, il ripristino, la biodiversità e la finanza e fornirà raccomandazioni tecniche sulla silvicoltura emergente e sulle questioni politiche»
Analizzando sia il rapporto “The State of the World’s Forests 2022: Forest pathways for green recovery and building inclusive resilient and sustainable economies”, sia i risultati del XV World Forestry Congress tenutosi nel maggio in Corea del sud, il COFO esaminerà il lavoro forestale della Fao nell’ambito dello Strategic Framework 2022-2031 della FAo. All’ordine del giorno ci saranno anche i lavori in corso su economie resilienti e sostenibili, i collegamenti tra agricoltura e silvicoltura e soluzioni forestali per combattere il cambiamento climatico. A questo proposito, Qu ha evidenziato che «Per la prima volta l’agricoltura e la silvicoltura sono state discusse come un punto dell’agenda comune, il che è un passo importante per identificare e ampliare soluzioni vantaggiose per tutti per la sicurezza alimentare e la nutrizione che proteggano foreste e alberi».
Durante la sessione romana del COFO saranno pubblicati due importanti rapporti: “Global forest sector outlook 2050: Assessing future demand and sources of timber for a sustainable economy” e “Mainstreaming biodiversity in forestry”.
La Fao svolge molteplici attività riguardanti il settore forestale: insieme all’United Nations Development Programme (UNDP) e all’United Nations Environment Programme (Unep), ha sostenuto oltre 60 paesi nella riduzione della deforestazione e del degrado forestale, attraverso il programma UN-REDD. Il lavoro dell’Organizzazione sull’applicazione della legge forestale, la governance e il commercio aiutano i Paesi a combattere il disboscamento illegale e promuovono il commercio di legname, che è prodotto in modo sostenibile da piccole imprese. Il Sustainable Wildlife Management Programme della FAo sta indirizzando gli sforzi per garantire una salute ottimale per le persone, gli animali e l’ambiente nell’ambito di un approccio One Health, rafforzando nel contempo la gestione della fauna selvatica e migliorando la sicurezza alimentare delle comunità locali. Il miglioramento dei mezzi di sussistenza, della prosperità e del benessere umano nelle foreste è l’obiettivo della Forest and Farm Facility . Più di 25 milioni di persone in 30 Paesi hanno beneficiato direttamente o indirettamente di questa iniziativa, anche durante l’attuale pandemia di ovid19. L’azione della FAO contro la desertificazione a sostegno dell’Iniziativa della Grande Muraglia Verde nel Sahel ha contribuito a ripristinare la produttività delle terre degradate e i mezzi di sussistenza delle comunità locali. Il suo sostegno in 10 Paesi ha portato al ripristino di oltre 56 000 ettari di terreno. La Fao, insieme all’Unep e al Segretariato dell’United Nations Convention to Combat Desertification, sostiene i governi impegnati a ripristinare 100 milioni di ettari di terre degradate, sequestrare 250 milioni di tonnellate di CO2 e creare 10 milioni di posti di lavoro verdi nell’ambito della Great Green Wall Initiative africana.
L’ ottava World Forest Week, organizzata dal 29 settembre al 7 ottobre a margine del COFO, è una serie di eventi speciali che portano i membri della Fao, le organizzazioni partner, i leader, gli scienziati, le donne e i giovani a discutere le questioni più urgenti della silvicoltura . Il tema della Settimana mondiale delle foreste di quest’anno è “Coltivare un pianeta migliore”.
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