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GeothermiX chiude il 2023 scientifico della geotermia toscana

Bologna, Firenze, Ginevra, Padova, Pisa, Roma, Urbino: solo nel corso di quest’anno sono state molte le Università, italiane e non, che si sono recate in visita nella Toscana della geotermia per capire come coltivare in modo sostenibile questa fonte rinnovabile, che sul territorio viene impiegata per fini industriali da oltre duecento anni.

Una carrellata di appuntamenti accademici che per il 2023 si è chiusa con GeothermiX, la conferenza di respiro internazionale svoltasi presso il dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, diretta dal prof. Luca Pandolfi con visita finale a Larderello, in particolare alla centrale Valle Secolo, che con i suoi 120 MW di potenza installata costituisce uno degli impianti geotermici più grandi d’Europa.

La conferenza è stata organizzata dai dottorandi del corso di dottorato in Geoscienze e ambiente, grazie ai fondi messi a disposizione annualmente dall’Università di Pisa, in collaborazione con Unione geotermica italiana, Ingv, Società geochimica italiana, Arpat e il supporto di Enel green power (Egp), che gestisce il parco geotermoelettrico toscano.

Sono stati oltre gli 100 iscritti per tre giorni di seminari e approfondimenti, tenuti da dottorandi italiani e stranieri, e visite che hanno rappresentato un’opportunità di incontro e dialogo tra giovani ricercatori, il tutto arricchito dalla presenza di professori e ricercatori nazionali ed internazionali nel campo delle geoscienze.

Un momento particolare è stato rappresentato dalla consegna di una carota di perforazione proveniente dal punto più caldo misurato nella crosta continentale europea in Toscana, da parte di Luca Rossini, direttore Geotermia Italia di Egp, al prof. Luca Pandolfi: il campione sarà esposto presso il dipartimento di Scienze della Terra in Via S. Maria 53, a Pisa.

Un modo per ricordare la qualità del know-how scientifico e industriale accumulatosi nei secoli in Toscana, ancora oggi riconosciuto a livello globale quando si parla di geotermia.

Ad oggi le 34 centrali geotermoelettriche gestite da Egp producono tanta elettricità da equivalere a oltre il 33% del fabbisogno elettrico regionale, forniscono inoltre calore utile a teleriscaldare oltre 13mila utenti, quasi 30 ettari di serre e aziende della filiera agroalimentare, floricola e dell’artigianato. La geotermia riveste un grande valore anche dal punto di vista culturale, storico e turistico con 60mila visite all’anno.

Tutto questo nonostante l’ultima centrale realizzata sul territorio risalga ormai a nove anni fa, mentre l’Ue punta a triplicare la potenza geotermica installata in Europa entro il 2030. La scadenza ravvicinata delle concessioni minerarie che sottendono la produzione geotermica ha contribuito non poco a ingessare il comparto, ma adesso lo scenario potrebbe cambiare in tempi brevi.

Grazie all’apertura arriva dal Governo col decreto Energia, la Regione Toscana ha infatti chiesto all’attuale concessionario (Egp) di presentare un piano d’investimenti entro giugno 2024, sulla base del quale potrà essere proposta una proroga fino a vent’anni delle concessioni.

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Written by redazione

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