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Grazie alle rinnovabili le emissioni del settore elettrico hanno smesso di crescere

Nella prima metà di quest’anno le emissioni del settore elettrico a livello globale rimaste sostanzialmente stabili (+0,2% sul 2022), nonostante la domanda di elettricità sia cresciuta il doppio (+0,4%).

È quanto emerge dal rapporto pubblicato oggi dal think tank energetico Ember, che evidenzia luci e ombra del primo semestre 2023: «È ancora incerto se nel 2023 si registrerà un calo delle emissioni del settore energetico – spiega Malgorzata Wiatros-Motyka, autrice principale del rapporto – Sebbene sia incoraggiante vedere la notevole crescita dell’energia eolica e solare, non possiamo ignorare la cruda realtà delle condizioni idroelettriche avverse, intensificate dal cambiamento climatico».

Il rapporto analizza i dati sull’elettricità in 78 Paesi, che rappresentano il 92% della domanda globale di elettricità; sia i principali passi avanti che le più importanti criticità del settore sono ad oggi concentrate in Cina.

In questa prima metà dell’anno il gigante asiatico ha registrato una domanda di elettricità in crescita del 6%, ed è qui che si è concentrato il 43% dell’aumento di produzione per l’energia solare e il 91% di quella eolica.

Al contempo, la siccità arrivata sull’onda della crisi climatica ha comportato un crollo della produzione idroelettrica in tutto il mondo (-8,5%), concentrato per tre quarti in Cina (-22%).  Un dato che ha spinto a crescere dell’8% la produzione di elettricità da carbone, e con essa le emissioni di CO2 cinesi (+7,9%). Nonostante gli ampi progressi, lo sviluppo di eolico e solare ha infatti permesso di coprire “solo” il 58% della crescita nella domanda di elettricità cinese.

Un contesto analogo è quello indiano, dove la moderata crescita della domanda (+3,1%) ha portato a una lenta crescita della produzione di carbone, che ha guidato l’aumento delle emissioni (+3,7%).

Al contrario, il calo della domanda in alcune grandi economie ha portato a una significativa diminuzione dell’energia da carbone, soprattutto nell’Ue (-23%). Di conseguenza, le emissioni sono diminuite nell’Ue (-17%), in Giappone (-12%), negli Stati Uniti (-8,6%) e nella Corea del Sud (-3%).

Più in generale, l’eolico e il solare sono le uniche due fonti di energia elettrica che hanno aumentato significativamente la loro quota di elettricità globale, fornendo insieme il 14,3% dell’elettricità globale nella prima metà del 2023, rispetto al 12,8% dello stesso periodo dello scorso anno.

«Il mondo è a un passo dal picco delle emissioni del settore energetico – conclude Wiatros-Motyka – Serve ora trovare lo slancio per un rapido declino dei combustibili fossili, assicurando un accordo globale per triplicare la capacità delle rinnovabili in questo decennio».

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Written by redazione

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