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Greta, le pale eoliche, le renne e i Sami

Oggi Greta Thunberg e altri attivisti sono stati arrestati mentre protestavano a Oslo contro il governo norvegese non per opporsi alla costruzione di  nuove raffinerie di petrolio o gli incentivi fiscali alle Big Oil, ma contro dei parchi eolici, indicati spesso dagli stessi attivisti come uno strumento per combattere il cambiamento climatico.

Ma i due parchi eolici contro i quali è scesa in piazza Greta verranno costruiti in un territorio della Norvegia centrale dove il popolo Sami (quelli che prima chiamavamo lapponi) alleva le renne e, se è vero l che le pale eoliche rafforzano le ambizioni ecologiche della Norvegia alimentando con energia rinnovabile migliaia di case, secondo la Thunberg e i Sami, in  questo caso lo farebbero sconvolgendo la vita quotidiana del popolo autoctono e delle renne dalle quali i Sami dipendono per il loro sostentamento.

Ieri la Norgga Sámiid Riikasearvi, l’associazione dei Sami norvegesi, e in partiv colare il suo braccio giovanile di  Norske Samers Riksforbund Nuorat og Natur og Ungdom (NSR- N)  hanno occupato il ministero norvegese del petrolio e dell’energia e hanno detto che « E’ deplorevole dover ricorrere a tali mezzi per far luce sulle continue violazioni dei diritti umani in Norvegia. L’11 ottobre 2021, la Corte Suprema della Norvegia ha concluso che gli impianti eolici di Storheia e Roan a Fosen violano i diritti umani dei Sami, e quindi la concessione non è valida e le turbine eoliche sono illegali. L’articolo 27 dell’ICCPR costituisce la base di questo caso. L’articolo 27 dell’ICCPR afferma che: “Negli Stati in cui esistono minoranze etniche, religiose o linguistiche, alle persone appartenenti a tali minoranze non deve essere negato il diritto, in comune con gli altri membri del loro gruppo, di godere della propria cultura, esercitare la propria religione o usare la propria lingua”. Le turbine eoliche rendono impossibile l’allevamento delle renne per i Sami di Fosen, poiché le renne evitano impianti come questi. Pertanto, viene loro negato l’esercizio della cultura Sami. Sono passati 500 giorni dal verdetto, ma lo Stato norvegese chiude gli occhi e lascia in piedi le turbine. Pertanto non ascolta la propria corte suprema, la Corte Suprema».

Prima di essere arrestata, la Thunberg j ha detto che « Non sto manifestando contro l’energia verde. I diritti delle popolazioni indigene e la lotta per il clima non possano essere messi l’uno contro l’altro. Non possiamo avere una transizione climatica equa se continuiamo a sfruttare e colonizzare le aree delle popolazioni indigene. Il caso Fosen è uno dei tanti gravi abusi contro i Sami. Questo è un chiaro esempio di colonialismo verde: pretendiamo di salvare il pianeta violando allo stesso tempo i diritti umani e violando completamente i diritti delle popolazioni indigene».

Ma il governo norvegese difende il progetto da oltre 1 miliardo di dollari, che rimane in funzione e il ministero dell’Energia ha detto che «La situazione legale riguardo le turbine è complessa», E, in un’intervista alla radio pubblica NRK , il primo ministro norvegese, il laburista Jonas Gahr Støre (che ha avuto questa patata bi ollente in eredità dal precedente governo di destra), ha detto di non vuoler però sentir parlare di volazione dei diritti umani: «Voglio trovare una soluzione che deve essere affrontata politicamente e parlarne con coloro che sono direttamente interessati. Oggi, le turbine eoliche a Fosen sono legalmente lì. In ogni caso, non c’è alcuna decisione di demolire le pale eoliche. Ma dobbiamo trovare una soluzione a questo in relazione all’allevamento delle renne». Poi ha annunciato di aver a lungo parlato con il presidente del parlamento sami e che più tardi andrà nel Finnmark per parlare al Parlamento Sami.

Il Il ministro del petrolio e dell’energia Terje Aasland ha detto: «Comprendo la frustrazione dei pastori di renne e dei manifestanti. Tuttavia, devono attenersi a ciò a cui è arrivata la Corte Suprema. La Suprema Corte non ha detto che fine dovrà fare l’impianto eolico di Fosen».  Non è etrata nella questione e non ha detto cosa si dovrebbe fare con l’impianto eolico. Pertanto, il ministero deve gestire la questione in modo ordinato. Dobbiamo disporre di una nuova base di conoscenze per poter prendere una nuova decisione, in modo da non violare i diritti dei Sami. Lo prendo molto sul serio. Questo deve essere risolto in linea con gli obblighi internazionali che ho».

La leader di NSR-N, Elle Nystad, ha detto a NRK: «Sono grata che la Thunberg abbia avuto l’opportunità di partecipare a questa campagna. Siamo molto grati che Greta sia qui per vedere questo caso e che sia venuta qui per sostenerci, è qui in solidarietà con il popolo di Fosen. Il caso non è un caso climatico, ma un caso di violazione dei diritti umani. Non sono io che dovrei soffrire perché qualcuno fa fatica a prendere coscienza che siamo un popolo indigeno. Riguarda le nostre vite».

I Sami sono circa 100.000 in tutta l’area che va dalla Norvegia alla Russia, passandio per Svezia e Finlandia, ma bel 65.000 vivono in Norvegia e l’Onu ha documentato come in passato i Paesi scandinavi abbiano represso la loro lingua e i loro costumi, anche se poi hanno agito per proteggere la loro cultura e ne hanno riconosciuto i diritti cib vili, politici e territoriali.

«I diritti degli indigeni devono  andare di pari passo con l’azione climatica – ha detto la Thunberg alla Reuters in Norvegia – L’azione climatica non può avvenire a spese di alcune persone. Allora non è giustizia climatica».

Il sindaco laburista di Åfjord sul Fosenhalvøya nel Trøndelag, Vibeke Stjern, ha spiegato che «Le turbine eoliche forniscono al comune posti di lavoro e produzione di energia rinnovabile. Abbiamo una comunità che ha accettato di rinunciare alla terra per lo sviluppo dell’energia rinnovabile, il che è stato un grosso problema per no  Abbiamo un totale di 6 impianti eolici nel Comune che producono circa 1,8 terawattora (tWh) di energia eolica. I due più grandi sono i più grandi del Paese.  Abbiamo un ardente desiderio che sia effettivamente possibile gestire l’allevamento delle renne e la pratica culturale Sami insieme alle turbine che sono in funzione oggi».

Ma i manifestanti non accettano compromessi e dicono che le pale eoliche devono essere abbattute.

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