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I cantieri della transizione ecologica. Legambiente parte dalla Sicilia

«Per accelerare la transizione ecologica ed energetica, superare la crisi climatica e costruire un futuro di pace occorre aprire, moltiplicare e portare a compimento quei cantieri che fanno bene all’Italia, capaci di coniugare sostenibilità ambientale e innovazione. Dieci le aree di intervento su cui lavorare da qui ai prossimi anni: rivoluzione energetica, adattamento alla crisi climatica, agroecologia, rigenerazione urbana, mobilità sostenibile, riconversione industriale, economia circolare, lotta alle illegalità aree protette e biodiversità, giovani e università». Per Legambiente è questa la strada che l’Italia deve percorrere accelerando il passo nella cantieristica e diventando un modello per gli altri paesi europei.

Una strada che l’associazione ambientalista ha deciso di raccontare con la sua nuova campagna “I cantieri della transizione ecologica. Verso il XII congresso nazionale”, che ha preso il via oggi da Catania, del cantiere della 3SUN Gigafactory e che per Legambiente rappresenta uno dei cantieri per eccellenza della rivoluzione energetica.

La campagna è stata pensata come un viaggio itinerante che, da maggio a novembre,

si snoderà lungo la Penisola per raccontare, tappa dopo tappa, cantieri, progetti ed esperienze che vanno nella giusta direzione della transizione ecologica ed energetica e che potranno portare importanti benefici in termini ambientali, occupazionali ed economici. Progetti che meritano di essere replicati e che saranno raccontanti anche sul sito – cantieridellatransizione.legambiente.it – con schede, approfondimenti, foto e video.

Secondo il Cigno Verde, «La prima priorità per l’Italia deve essere quella di aprire e portare a compimento sempre più cantieri che riguardano l’efficienza energetica e le rinnovabili, a partire dal Sud Italia e le isole che possono diventare l’hub energetico europeo delle rinnovabili. Non è un caso che la campagna parta proprio dal Meridione, culla di importanti progetti e dove, nonostante le difficoltà e gli ostacoli burocratici, è in corso una lenta ma importante rivoluzione energetica come raccontano numeri e fatti».

In particolare, stando ai dati del GSE (Rapporto Statistico 2021), la Sicilia con 4241 MW complessivi di fonti rinnovabili – di cui 151,6 MW di impianti idroelettrici, 2000 MW di eolico e 1541 MW di solare fotovoltaico e 74 MWdi bioenergie – è la seconda tra le regioni del Sud Italia per potenza installata, dopo la Puglia con 6.425 MW complessivi. Inoltre, insieme alla Puglia, alla Campania con 3510 MW, Basilicata con 2150 MW e Calabria 2939 fanno oltre 17401 MW di potenza, pari al 27,3% della potenza installata nella Penisola.

Interessanti poi i progetti avviati e che si stanno avviando nel Meridione e che fanno dell’Italia un modello a cui guardare. Dopo il primo parco eolico off-shore del mar Mediterraneo inaugurato a Taranto nell’aprile del 2022, la Penisola avrà in Sicilia il più grande impianto produttivo europeo per la produzione di pannelli fotovoltaici di ultima generazione. Si tratta della 3SUN Gigafactory, già ribattezzata la “Fabbrica del Sole”, i cui lavori di ampliamento sono iniziati ad aprile 2022 e la cui piena capacità operativa è prevista durante il 2024. La Gigafactory aumenterà di 15 volte la sua capacità di produzione, passando dagli attuali 200 MW a circa 3GW l’anno di pannelli fotovoltaici. Sul fronte dei benefici occupazionali, le nuove assunzioni andranno ad accrescere la squadra di 3Sun che a oggi conta oltre 200 persone, per arrivare a un totale di circa 900. Sono complessivamente circa mille posti di lavoro indiretti che andrebbe a coprire.

Per questi motivi Legambiente ha scelto come primo cantiere del suo tour quello della 3SUN Gigafactory e dell’Innovation Hub&Lab di Enel, dove innovazione, progresso tecnologico, sostenibilità ambientale e circolarità sono i quattro punti di forza della fabbrica del sole. Grazie a cinque nuove linee produttive lo stabilimento assemblerà moduli fotovoltaici sia per i grandi campi di produzione fotovoltaica, sia per l’installazione sui tetti delle abitazioni. La tecnologia utilizzata è quella dei pannelli bifacciali a “eterogiunzione” di silicio che permette di realizzare moduli ad elevate prestazioni e più resistenti, con un ciclo di vita superiore a 30 anni. Questa tecnologia viene considerata fra le più efficienti sia dal punto di vista dei consumi necessari per la fabbricazione sia da quello del rendimento dei pannelli. La “bifaccialità” permette, infatti, di catturare la radiazione solare anche dalla superficie posteriore ottenendo prestazioni più elevate e una maggiore produzione di energia, fino al 20% in più rispetto ai moduli tradizionali. A partire dalla fine del 2025, inoltre, 3SUN realizzerà dei nuovi moduli fotovoltaici con una tecnologia innovativa denominata “tandem”. Due celle, una di silicio e una di perovskite, che lavorano in sinergia per catturare una parte più ampia dello spettro solare che comprende le lunghezze d’onda del rosso e del blu, raggiungendo efficienze superiori al 30%.

3SUN punta a produrre pannelli che a fine vita possano essere riciclati sul ciclo produttivo della fabbrica stessa. In particolare, si sta lavorando alla sostituzione dell’argento con il rame, all’uso della plastica al posto del vetro, per poter usare il più possibile materiali riciclati e riciclabili e supportare così l’economia circolare. La sfida è anche quella di contribuire a rafforzare la filiera europea del fotovoltaico, cercando di costruire una supply chain con materiali che arrivino dall’Europa. Nell’attesa di ricondurre in Europa la catena di fornitura del pannello fotovoltaico, 3SUN sta coinvolgendo i fornitori per garantire la trasparenza della supply chain e, per alcuni materiali, perfino la loro tracciabilità. Inoltre, l’azienda inserisce nei contratti di acquisto delle materie prime chiari requisiti di sostenibilità che permettano di prevenire, monitorare e ridurre gli impatti ambientali e sociali dei prodotti acquistati e in questo modo opera con approccio ecosistemico, collaborando con tutti i fornitori in un percorso comune verso la sostenibilità e circolarità del pannello.

Un’altra iniziativa in favore della sostenibilità è la realizzazione di uno studio di Valutazione del Ciclo di Vita dei moduli prodotti nella Gigafactory per poterne valutare l’impatto ambientale e, tra i vari indicatori ambientali, l’impronta carbonica “end to end”. Lo studio sarà aggiornato nel corso dei prossimi mesi con dati primari provenienti dai fornitori e dal pieno funzionamento della fabbrica allo scopo di ottenere la certificazione EPD (Dichiarazione Ambientale di Prodotto) del pannello.

La Gigafactory è localizzata in una posizione strategica, in prossimità dell’Enel Innovation Hub&Lab di Catania per costituire insieme il nuovo polo energetico di Enel in Sicilia. L’innovation Hub&Lab è un’infrastruttura per il test di tecnologie fotovoltaiche e di storage energetico innovative in grado di favorire ed accelerare la competitività e la crescita del settore. Con i suoi 10 ettari di campus sperimentale e ben 3.000 metri quadri di laboratori indoor, il lab rappresenta un acceleratore di imprenditorialità ed un luogo di incontro aperto a startup, centri di ricerca e imprese per stimolare l’innovazione e offrire uno spazio condiviso a chi sta immaginando oggi l’energia di domani. Grazie agli investimenti sostenuti negli anni, il laboratorio dispone oggi di macchinari all’avanguardia e rappresenta un centro di eccellenza unico nel suo genere a livello Europeo nel campo dell’innovazione fotovoltaica sia con la finalità di miglioramento interno, inclusa la stretta collaborazione con la fabbrica PV di 3SUN, sia nella più ampia visione di supporto allo sviluppo delle energie rinnovabili a livello nazionale e internazionale. Tra le attività svolte nel lab ci sono la valutazione ed il trasferimento tecnologico di tecnologie fotovoltaiche di ultima generazione, di soluzioni automatizzate per il monitoraggio degli impianti fotovoltaici di robot per la pulizia degli impianti fotovoltaici in maniera del tutto sostenibile, di impianti fotovoltaici galleggianti, l’esecuzione di test di performance e invecchiamento accelerato dei pannelli fotovoltaici attraverso laboratori e macchinari unici al mondo.

Il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani ha ricordato che «L’Italia da qui ai prossimi anni dovrà aprire e chiudere i cantieri del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, spendendo al meglio le risorse europee e nazionali entro la metà del 2026 e garantendo quella transizione ecologica in grado di promuovere l’innovazione, ridurre divari e disuguaglianze, contrastare la crisi climatica e tenere a debita distanza corrotti, inquinatori ed ecomafiosi. Saranno anni cruciali dove sarà fondamentale mettere in campo ambiziose politiche e interventi di decarbonizzazione, dare concretezza a quei cantieri che stanno portando avanti la transizione investendo su innovazione, sostenibilità ambientale, economia circolare come sta avvenendo ad esempio a Catania con la Fabbrica del Sole. La Sicilia può diventare una pedina centrale dell’hub energetico delle rinnovabili di cui il Paese ha bisogno, ma per farlo bisogna dire basta a ritardi, ostracismi territoriali basati sulle sindromi Nimby e Nimto».

Dopo la prima tappa in Sicilia, Legambiente proseguirà il suo viaggio spostandosi al Nord Italia: venerdì 26 marzo tappa in Veneto a Schiavon, il 23 giugno a Torino e il 17 luglio a Bari.  Tutte le info sulla campagna su cantieridellatransizione.legambiente.it, il viaggio di Legambiente sarà raccontato anche sui social dell’associazione ambientalista. #cantieridellatransizione

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