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Il gap globale nell’accesso all’energia: 675 milioni di persone senza elettricità

Secondo il nuovo Tracking SDG 7: The Energy Progress Report” pubblicato da   International energy agency (Iea), International renewable energy agency (IRENA), United Nations Statistics Division (UNSD), World Bank e Organizzazione mondiale della sanità (Oms) rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia (IEA), dell’Agenzia internazionale, rileva che «Il mondo non è sulla strada giusta per raggiungere l’Obiettivo di sviluppo sostenibile (SDG) 7 per l’energia entro il 2030».

A metà strada del percorso per il raggiungimento degli SDG entro il 2030. L’SDG 7, che prevede di garantire l’accesso a un’energia economica, affidabile, sostenibile e moderna e che  comprende il raggiungimento dell’accesso universale all’elettricità e a cucine pulite.  il raddoppio dei livelli storici di miglioramento dell’efficienza e l’aumento sostanziale della quota di energie rinnovabili nel mix energetico globale. Il rapporto ricorda che «Il raggiungimento di questo obiettivo avrà un profondo impatto sulla salute e sul benessere delle persone, aiutandole a proteggerle dai rischi ambientali e sociali come l’inquinamento atmosferico e ampliando l’accesso all’assistenza sanitaria di base e ai servizi».

Ma il rapporto 2023 avverte che «Gli sforzi attuali non sono sufficienti per raggiungere l’SDG 7 in tempo. Sono stati compiuti alcuni progressi su elementi specifici dell’agenda SDG 7, ad esempio l’aumento del tasso di utilizzo delle energie rinnovabili nel settore energetico, ma i progressi sono insufficienti per raggiungere gli obiettivi fissati negli SDG».

Il direttore di IRENA, Francesco La Camera. Sottolinea che «L’energia rinnovabile a costi competitivi ha dimostrato ancora una volta una notevole resilienza, ma i più poveri del mondo sono ancora in gran parte incapaci di trarne pieno vantaggio. Per realizzare l’SDG 7 senza compromettere gli obiettivi climatici, dobbiamo apportare un cambiamento sistemico nel modo in cui funziona la cooperazione internazionale. E’ fondamentale che le istituzioni finanziarie multilaterali dirigano i flussi finanziari in modo più equo in tutto il mondo per sostenere la diffusione delle energie rinnovabili e lo sviluppo delle relative infrastrutture fisiche».

La crisi energetica globale dovrebbe stimolare la diffusione delle energie rinnovabili e migliorare l’efficienza energetica con diverse politiche governative che puntano all’aumento degli investimenti, ma le stime di IRENA dimostrano che «Ii flussi finanziari pubblici internazionali a sostegno dell’energia pulita nei Paesi a basso e medio reddito sono diminuiti da prima della pandemia di Covid-19 e i finanziamenti sono limitati a un numero limitato di Paesi. Per raggiungere gli obiettivi dell’SDG 7 e garantire che le persone beneficino appieno dei vantaggi socio-economici del passaggio all’energia sostenibile, è necessario riformare strutturalmente la finanza pubblica internazionale e definire nuove opportunità per sbloccare gli investimenti».

Inoltre, il rapporto rileva che «L’aumento del debito e l’aumento dei prezzi dell’energia stanno peggiorando le prospettive per il raggiungimento dell’accesso universale alla cucina pulita e all’elettricità. Le proiezioni attuali stimano che, se non intraprendiamo ulteriori azioni e continuiamo con gli sforzi attuali, nel 2030  ci saranno 1,9 miliardi di persone senza cucine pulite e 660 milioni senza accesso all’elettricità».

Ecco i principali risultati del rapporto:

Nel 2010 l’84% della popolazione mondiale aveva accesso all’elettricità. E’ aumentata al 91% nel 2021, il che significa che durante quel periodo più di un miliardo di persone ha ottenuto. Tuttavia, il ritmo di crescita dell’accesso è rallentato nel 2019-2021 rispetto agli anni precedenti. Gli sforzi di elettrificazione rurale hanno contribuito a questo progresso, ma rimane un ampio divario all’interno delle aree urbane.

Nel 2021, 567 milioni di persone nell’Africa subsahariana non avevano accesso all’elettricità, pari a oltre l’80% della popolazione mondiale senza accesso. Il deficit di accesso nella regione è rimasto pressoché invariato rispetto al 2010.

Il mondo è ancora fuori strada per raggiungere l’accesso universale alla cucina pulita entro il 2030. Fino a 2,3 miliardi di persone usano ancora combustibili e tecnologie inquinanti per cucinare, soprattutto nell’Africa sub-sahariana e in Asia. L’uso della biomassa tradizionale significa anche che le famiglie trascorrono fino a 40 ore alla settimana raccogliendo legna da ardere e cucinando, il che impedisce alle donne di cercare un impiego o di partecipare agli organi decisionali locali e ai bambini di andare a scuola.

Secondo le stime dell’Oms del 2019, 3,2 milioni di morti premature ogni anno sono attribuibili all’inquinamento atmosferico domestico creato dall’utilizzo di combustibili e tecnologie inquinanti per cucinare.

L’uso di elettricità rinnovabile nel consumo globale è cresciuto dal 26,3% nel 2019 al 28,2% nel 2020, il più grande aumento in un solo anno dall’inizio del monitoraggio dei progressi per gli SDG. Gli sforzi per aumentare la quota delle energie rinnovabili nel riscaldamento e nei trasporti, che rappresentano oltre i tre quarti del consumo energetico globale, rimangono fuori target per raggiungere gli obiettivi climatici di 1,5° C.

L’intensità energetica – la misura di quanta energia utilizza l’economia globale per dollaro di PIL – è migliorata dal 2010 al 2020 dell’1,8% all’anno. Questo è superiore al miglioramento dell’1,2% rispetto ai decenni precedenti. Tuttavia, il tasso di miglioramento dell’intensità energetica è rallentato negli ultimi anni ed è sceso allo 0,6% nel 2020. Questo lo rende l’anno peggiore per il miglioramento dell’intensità energetica dopo la crisi finanziaria globale, anche se in gran parte a causa delle restrizioni legate alla pandemia, che potrebbero indicare solo una temporanea battuta d’arresto. I miglioramenti annuali fino al 2030 devono ora essere in media del 3,4% per raggiungere l’obiettivo SDG 7.3.

I flussi finanziari pubblici internazionali a sostegno dell’energia pulita nei paesi in via di sviluppo ammontano a 10,8 miliardi di dollari nel 2021, il 35% in meno rispetto alla media 2010-2019 e solo circa il 40% del picco del 2017 di 26,4 miliardi di dollari. Nel 2021, 19 paesi hanno ricevuto l’80% degli impegni.

Il rapporto sarà presentato l’11 luglio 2023 all’ High-Level Political Forum (HLPF) on Sustainable Development, in vista del secondo vertice SDG che si terrà a settembre  a New York. Gli autori del rapporto esortano la comunità internazionale e i responsabili politici a «Salvaguardare i progressi compiuti verso il raggiungimento dell’SDG 7, a far avanzare le riforme strutturali e a mantenere un’attenzione strategica sui paesi vulnerabili che necessitano del massimo sostegno».

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