
Un dato ancora più preoccupante, se contestualizzato con cosa sta accadendo invece in Europa. Nel 2022 le immatricolazioni di auto elettriche in Italia sono scese del -27,1% (quota di mercato al 3,7%), mentre in tutti gli altri grandi Paesi europei ha registrato una robusta crescita: in Germania +32,3%, nel Regno Unito +40,1%, in Francia +25,3%, in Spagna +30,6%.
«È vero, scontiamo ancora una certa carenza di veicoli da immatricolare e le incognite del contesto geopolitico hanno il loro peso – commenta Francesco Naso, segretario generale di Motus-e, l’associazione che raggruppa tutti gli stakeholders della mobilità elettrica – Ma osservando quello che succede negli altri Paesi è evidente che occorrano dei correttivi per non diventare l’unico grande mercato europeo di sbocco per i veicoli endotermici che non si vendono altrove. Speriamo che il ministero delle Imprese e del Made in Italy convochi a breve il Tavolo automotive e che arrivino buone notizie sul tanto atteso e improcrastinabile riordino degli incentivi».
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