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Infrastrutture digitali per il monitoraggio ambientale e della biodiversità

Il nuovo progetto  di INWIT, primo tower operator italiano, e di Legambiente, che ha l’obiettivo di avviare un monitoraggio ambientale e della biodiversità grazie all’utilizzo delle infrastrutture digitali di INWIT, in una logica “tower as a service”, parte da 6 comuni montani dell’Appennino centrale – Pescasseroli (AQ), Picinisco (FR)Caramanico Terme (PE), Roccaraso (AQ), Cappadocia (AQ), Pettorano sul Gizio (AQ) – 2 parchi nazionali (Abruzzo Lazio e Molise e a Maiella), 2 riserve naturali (Zompo lo Schioppo e Monte Genzana Alto Gizio».

Grazie alla partnership, su alcune torri di INWIT vengono installati device IoT, configurati e collegati ai gateway per la raccolta dati per consentire il monitoraggio di alcuni parametri ambientali sulla qualità dell’aria, a tutela della biodiversità. Tra i parametri ambientali monitorati l’anidride carbonica, il biossido di azoto e le polveri sottili nelle aree naturali.

Avviata a febbraio 2023, la collaborazione tra Legambiente e INWIT punta a «Far conoscere, grazie alla capillarità delle infrastrutture digitali di INWIT, l’approccio sostenibile delle tecnologie avanzate come i sensori IoT e i gateway, che permettono di includere, in un unico dispositivo, molteplici informazioni con notevoli risparmi nell’installazione, manutenzione e gestione delle attrezzature». Una partnership che prevede anche la disponibilità di INWIT a fornire alle aree protette nazionali e regionali coinvolte nel progetto, supportate dall’ Agenzia Regionale per la tutela dell’ambiente dell’ Abruzzo, una serie di dati e di parametri ambientali registrati in un anno, con l’obiettivo di «Misurare tendenze e variazioni e valutare in questo modo gli effetti che questi parametri possono avere sulla conservazione della biodiversità nelle aree interessate, sempre più influenzata dai cambiamenti climatici».

Oresentando il progetto oggi a Pescara, Michelangelo Suigo, direttore relazioni esterne, comunicazione e sostenibilità di INWIT, ha detto che «Questo progetto evidenzia il valore delle infrastrutture digitali perché le torri di telecomunicazione possono offrire al territorio una molteplicità di servizi, in una logica di tower as a service. Siamo orgogliosi di poter contribuire con Legambiente, i Parchi e le aree protette coinvolte, alla loro tutela. Digitalizzazione e sostenibilità sono due facce della stessa medaglia, e le nostre infrastrutture sono anche al servizio dell’ambiente, generando un contributo tangibile nel contrasto dell’inquinamento e nella tutela di ecosistemi e biodiversità».

Stefano Cifani, presidente nazionale di Legambiente, ha concluso: «Con questo progetto che ci vede lavorare al fianco di INWIT vogliamo avviare un monitoraggio sperimentale nelle aree protette per valutare scientificamente la qualità dell’aria. Un monitoraggio che ci permetterà di fare il punto della situazione, scattare una fotografia puntuale dell’inquinamento atmosferico che ci permetterà anche di capire che tipo di impatti possa avere sulla biodiversità e quali azioni sarà necessario mettere in campo per tutelare maggiormente aree protette e biodiversità, raggiungendo gli obiettivi stabiliti dalla Strategia dell’UE per il 2030. Raggiungere questo obiettivo significa dare anche una risposta concreta rispetto a quanto chiede la Nature Restoration Law, approvata dal Parlamento Europeo lo scorso 12 luglio».

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