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Istat, nuovo record negativo per la natalità: in Italia circa 7mila figli in meno rispetto al 2021

Continuano a peggiorare i dati sulla natalità in Italia, aggiornati oggi dall’Istat in un rapporto che documenta 393.333 nascite nel corso del 2022, ovvero 6.916 (-1,7%) rispetto all’anno precedente; non va meglio nella prima metà del 2023, dove anzi i dati provvisori mostrano che le nascite sono diminuite, rispetto allo stesso periodo del 2022, di circa 3.500 unità (-1,9%).

Un crollo che si alimenta di una moltitudine di fattori: in primis l’oggettiva difficoltà dei giovani a guadagnarsi la propria autonomia, pressati da crescenti difficoltà sotto il profilo socioeconomico, che si accompagna al sempre minore numero di donne in età feconda (quelle nate negli anni del baby-boom stanno infatti quasi tutte superando questa fase della vita).

Negli ultimi anni si è inoltre attenuato l’effetto positivo sulle nascite determinato dalla popolazione straniera, anche questa popolazione è leggermente cresciuta nel corso dell’ultimo decennio (oggi gli stranieri rappresentano l’8,6% della popolazione residente, contro il 7,6% del 2012).

La diminuzione dei nati è comunque attribuibile per la quasi totalità al calo delle nascite da coppie di genitori entrambi italiani (311.117 nel 2022, quasi 169mila in meno rispetto al 2008); complessivamente, al 2008 oggi si rilevano oltre 183mila nascite in meno (-31,8%).

A diminuire sono poi soprattutto le nascite all’interno del matrimonio, pari a 230.016, circa 10mila in meno rispetto al 2021 e 233mila in meno nel confronto con il 2008 (-50,3%). In un contesto di natalità decrescente, prosegue l’aumento dei figli nati fuori dal matrimonio: sono 163.317 (+3,5mila sul 2021, quasi 50mila in più sul 2008), pari al 41,5% del totale.

Al contempo continua a salire l’età media alla nascita del primo figlio, che oggi si attesta a 31,6 anni, oltre tre anni in più rispetto al 1995.

Più in generale, nel 2022 le donne residenti in Italia tra i 15 e i 49 anni hanno in media 1,24 figli, valore in lieve calo rispetto all’anno precedente (1,25) e in linea con il trend decrescente in atto dal 2010, anno in cui si registrò il massimo relativo di 1,44 figli per donna. Anche in questo caso il calo della fecondità sembra proseguire nel corso del 2023: sulla base del numero provvisorio di nati rilevato tra gennaio e giugno, il numero medio di figli per donna è stimato dall’Istat in 1,22.

Il dato però non è omogeneo in tutto il Paese: il Centro presenta la fecondità più bassa, pari a 1,16 figli per donna, mentre la Provincia autonoma di Bolzano presenta il massimo valore di fecondità (1,65) seguita, a una discreta distanza, dalla Provincia autonoma di Trento con 1,37. Entrambi casi tutto sommato “virtuosi” rispetto al contesto nazionale, suggerendo come le politiche per la natalità adottate in quei territori potrebbero dare buoni frutti se applicate anche nel resto d’Italia.

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