
La Soa ricorda che «Il poligono è stato utilizzato per decenni ed è costellato, oltre che da percorsi per i blindati, da crateri di esplosione. Inoltre è interessato da un procedimento di bonifica in considerazione del superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione di alcuni metalli pesanti. Le attività dell’esercito sono iniziate prima dell’istituzione del Parco, avvenuta nel 1995, e dell’individuazione nel 1997 del sito Natura2000. Da queste date le esercitazioni avrebbero dovuto essere sottoposte per legge a Valutazione di Incidenza Ambientale e Nulla Osta del Parco. Da un accesso agli atti svolto presso l’ente parco è emersa la mancanza di tali autorizzazioni per le esercitazioni “a fuoco”».
Domani si riunirà di nuovo il Comitato VIA della Regione Abruzzo per esaminare la richiesta di poter continuare le esercitazioni “in bianco” e la Soa conclude: «Riteniamo che più che pensare a nuove esercitazioni in un parco nazionale bisognerebbe porre rimedio ai problemi causati a un’area così importante dal punto di vista naturalistico».
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