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Le pagelle climatiche di Fridays For Future ai candidati alle elezioni regionali della Sardegna

La Sardegna è in campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio della Regione autonoma e in ragazzi e le ragazze di Fridays For Future Sardigna provano a far entrare un po’ di clima e ambiente nella competizione elettorale passando ai raggi x i programmi delle 4 coalizioni in corsa e stilando una classifica basata su 11 indicatori.

Secondo Fridays For Future Sardigna, «Il livello è generalmente basso, con alcune proposte valide ma molte, moltissime mancanze. Peggio di tutti Paolo Truzzu, candidato del centrodestra, che non ha rilasciato un programma ufficiale. Degli 11 criteri indicati nel report, nessuno ottiene una valutazione positiva».

La candidata di Sardegna R-Esiste, Lucia Chessa,  fa un po’ meglio di Truzzu ma resta  sempre gravemente insufficiente,. Gli attivisti valutano positivamente «La contrarietà alla dorsale del metano e il riconoscimento della necessità di ridurre uso del fossile ed emissioni zootecniche», ma fanno notare che «Nulla o quasi è promesso su phase-out del carbone, Saras, espansione delle rinnovabili, contrasto alla siccità, decarbonizzazione dei trasporti, restituzione delle aree militari. Solo il 22% del suo programma è in linea con i necessari obiettivi di transizione ecologica».

Alessandra Todde e l’ex presidente della Regione  Renato Soru guidano la classifica , ma per Fridays For Future Sardigna «E’ una vittoria che non permette di sorridere: per entrambi il giudizio positivo si ferma al 31% del necessario».

Del centrosinistra a guida PD e 5 Stelle la pagella dei  di Fridays For Future Sardigna apprezza «I punti relativi al contrasto al consumo di suolo e alla lotta contro la siccità. Buona la volontà di creare una Società Energetica Sarda, di incentivare le comunità energetiche e di elettrificare le flotte del trasporto pubblico. Molto negativo invece il supporto alla metanizzazione, la non-menzione di una prossima chiusura della Saras e l’idea di rendere “sostenibili” le basi militari», un’ipotesi, quest’ultima, bollata come irrealistica dagli attivisti.

Anche per Soru il giudizio più positivo riguarda siccità e consumo di suolo ed è apprezzata in particolare la menzione di un aggiornamento del PPR. Ma per i giovani  attivisti  pesano di più le assenze: «Niente nel programma della Coalizione Sarda indica una chiara presa di posizione su metano, Saras, carbone. Positiva la costituzione di una Direzione Regionale dedicata all’energia, così come il supporto alle comunità energetiche e l’impegno diretto della Regione nella costruzione di grandi impianti rinnovabili. Bene l’implementazione di linee ferroviarie elettriche e trasporto pubblico a chiamata, ma male la rimodulazione degli obiettivi sulle rinnovabili. Perplessità emergono infine anche su carbon-credit e basi militari. Le prime sono considerate a forte rischio greenwashing, sulle seconde si apprezza l’idea di un referendum ma si considerano troppo vaghi gli impegni».

Fridays For Future Sardigna conclude: «La Sardegna sta affrontando oggi una grave siccità – le riserve idriche sono sotto il 50% della capacità totale – che rischia di piegare l’agricoltura e l’industria in estate. La nostra isola risulta particolarmente esposta ai danni della crisi climatica: incendi, siccità, alluvioni sono solo alcune delle catastrofi già in atto. Ciononostante, l’emergenza climatica è ai margini della campagna elettorale. Pesano in particolare le posizioni sul fossile: metano, Saras, carbone. La sensazione è di forte impreparazione della classe politica sarda, inadeguata alla sfida della transizione. Alcune liste hanno programmi più avanzati rispetto a quelli delle coalizioni che sostengono, e ne apprezziamo l’impegno. Ma le promesse dei candidati si valutano inevitabilmente su quanto espresso dalle coalizioni nel loro insieme. Se i quattro vorranno aggiornare i loro impegni, esprimersi in modo più ambizioso e adeguato alla realtà dei fatti prima della fine della campagna elettorale, accoglieremo con piacere le loro prese di posizione. Ma serve coraggio, il tempo dei compromessi è purtroppo finito».

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