L’approvazione definitiva è ormai a un passo: manca solo il voto in plenaria dell’Europarlamento, previsto tra il 26 e il 29 febbraio, e un passaggio formale del Consiglio.
Si avvicina dunque alla fine un percorso travagliato che ha visto indeboliti molti obiettivi della proposta originaria della Commissione Ue, soprattutto a causa dei partiti di destra – in particolare del Partito popolare europeo di Manfred Weber, che però nella votazione di oggi si è spaccato; l’accordo approvato oggi rappresenta dunque un compromesso che riflette le concessioni fatte al Ppe e al comparto agro-industriale.
«La proposta di regolamento ha anche incontrato una forte opposizione del Governo italiano e del ministero dell’Ambiente – spiega nel merito il Wwf Italia – che per due volte ha votato contro l’approvazione della legge. Opposizione confermata anche oggi dai partiti di maggioranza i cui deputati in Commissione hanno votato contro. Scelta incomprensibile per un Paese come l’Italia che da questo Regolamento ha solo da guadagnare anche in termini di risorse e che isola sempre più il nostro Paese sullo scenario europeo».
La stessa presidente Giorgia Meloni, intervenendo nel corso della campagna elettorale di Vox, si è espressa parlando di «fanatismo ultraecologista» in merito alla legge di riprestino della natura.
Al contrario, il risultato del voto odierno è anche frutto di diversi mesi di mobilitazione senza precedenti a sostegno della prima legge dell’Ue per il ripristino degli ecosistemi: più di 6.000 scienziati, oltre 100 imprese, 200 Ong, numerosi attivisti per il clima e più di un milione di cittadini hanno sollecitato e continuano a sollecitare le istituzioni a rendere questa legge una realtà.
«È incoraggiante vedere come il sostegno alla legge sia cresciuto con l’adozione dell’accordo tra le istituzioni Ue – commenta la coalizione #RestoreNature, composta da BirdLife Europe, ClientEarth, Eeb (di cui per l’Italia fa parte anche Legambiente) e Wwf – La commissione Ambiente si è impegnata ad approvare la legge prima delle prossime elezioni europee. È però deludente vedere alcuni eurodeputati non disposti a proteggere l’Europa e i suoi cittadini dagli impatti devastanti del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità. Spetta ora all’intero Parlamento dare l’esempio e votare ‘sì’ alla legge sul ripristino della natura».
L’articolo Legge per il ripristino della natura, via libera in Ue ma l’Italia vota (ancora) contro sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.
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