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L’Ue e la biodiversità a un anno dalla Cop15 di Montreal

Un anno fa, il 19 dicembre, a conclusione della 15esima conferenza delle parti della Convention on bo iological diversity (COP15 Cbd), 196 Paesi hanno approvato il Kunming–Montréal Global Biodiversity Framework (GBF) per proteggere, ripristinare, utilizzare in modo sostenibile, gestire e finanziare gli ecosistemi e ora la Commissione europea – proprio mentre chiede di proteggere un po’ meno i lupi –  assicura di aver «Compiuto progressi nell’attuazione dell’accordo, con ulteriori azioni intraprese in vista della COP16 dell’ottobre 2024, in occasione della quale i governi e le parti interessate dovranno dimostrare i risultati conseguiti in tutti gli aspetti dell’attuazione, tra cui la mobilitazione delle risorse, lo sviluppo di capacità e il monitoraggio».

Il Vicepresidente esecutivo per l’European Green Deal europeo, le relazioni interistituzionali e la prospettiva Maroš Šefčovič ha dichiarato: «Celebriamo un anno dello storico accordo globale sulla biodiversità. Invertire la perdita di biodiversità e ripristinare la natura sono fondamentali per il nostro benessere e lo sviluppo socioeconomico. La nostra prosperità, che comprende metà del PIL globale, dipende dalla natura e dai servizi che essa fornisce. Inoltre, proteggere e ripristinare la natura è fondamentale per avere successo nella nostra lotta contro il cambiamento climatico, come appena sottolineato dai leader mondiali alla COP28. Rimaniamo pienamente impegnati nell’attuazione dell’accordo Kunming-Montréal, che è, più che mai, centrale nei nostri sforzi per la nostra gente e il pianeta».

Basandosi sull’European Green e sulle sue strategie, l’Ue è sulla buona strada nell’attuazione del GBF. Quest’anno l’Ue ha proposto e adottato molte nuove leggi, tra  le quali:  Una legge sui prodotti senza deforestazione per garantire che il consumo europeo non causi deforestazione in altre parti del mondo, che entrerà in vigore alla fine del 2024.   Un accordo provvisorio sulla nature restoration law per ripristinare gli ecosistemi degradati dell’Europa che, una volta adottata e applicata negli Stati membri sarà fondamentale per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e aumentare la preparazione e la resilienza dell’Europa agli effetti dei cambiamenti climatici. La legge aiuterà l’Ue e i suoi Stati membri a raggiungere l’obiettivo di ripristino che si sono impegnati nell’ambito del Kunming-Montréal Global Biodiversity Framework.

L’Ue punta anche a rafforzare  monitoraggio e misurazione con una proposta di legge sul monitoraggio del suolo per proteggere e ripristinare i suoli e garantire che siano utilizzati in modo sostenibile, e una proposta per un quadro di monitoraggio per le foreste europee resilienti per colmare le lacune esistenti nelle informazioni sulle foreste europee e creare un quadro completo base di conoscenze forestali.

Poi c’è la recente  proposta di direttiva sulla due diligence in materia di sostenibilità aziendale che obbligherà le imprese a identificare e prevenire, porre fine o mitigare gli impatti negativi delle loro attività sui diritti umani e sull’ambiente, ad esempio l’inquinamento e biodiversità.

In una nota la Commissione europea sottolinea che <L’Ue intende massimizzare le sinergie tra le azioni in materia di clima e di biodiversità, in particolare facendo sì che le soluzioni basate sulla natura integrino e sostengano l’attuazione dell’Accordo di Parigi. La Commissione finanzia e fornisce sostegno tecnico a circa 75 progetti relativi a soluzioni basate sulla natura in tutti i settori dell’economia, con un contributo complessivo di 654 milioni di euro.  Insieme agli Stati membri, l’Ue continua a mobilitare risorse per sostenere l’attuazione del Global Biodiversity Framework in tutto il mondo, ad esempio mediante l’iniziativa europea di finanziamento sostenibile e il bilancio dell’UE, di cui è previsto che il 10% sia utilizzato a partire dal 2026 per attività rilevanti per la biodiversità«.

Quest’anno è stato anche firmato il trattato sull’alto mare, che permette di istituire grandi aree marine protette in alto mare, facilitando il conseguimento dell’obiettivo del Global Biodiversity Framework di proteggere e gestire efficacemente il 30% della terra e del mare entro il 2030. L’Ue si è impegnata a sostenere la ratifica e l’attuazione tempestiva del trattato sull’alto mare mediante il programma globale per gli oceani da 40 milioni di euro e sta lavorando alla sua rapida ratifica.

Infine, la Commissione sta collaborando con l’United Nations environment programme (Unep) per  istituire un Global Knowledge Support Service for Biodiversity, in particolare per sostenere le parti nel monitoraggio dell’attuazione del Global Biodiversity Framework e per questo a Commissione ha messo in atto un meccanismo di monitoraggio completo basato su indicatori:l’EU Biodiversity dashboard and action tracker che sarà utilizzato per monitorare i progressi dell’Ue e degli Stati membri sugli obiettivi globali, facilitando gli scambi necessari per colmare alcune lacune di conoscenza comuni per quanto riguarda il modo più efficiente in termini di costi per raggiungere gli obirettivi.

Il Commissario Ue per l’ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius ha concluso: <A un anno dall’approvazione dello storico accordo sulla biodiversità globale, sono soddisfatto di avere visto alla COP28 un chiaro riconoscimento del fatto che non possiamo raggiungere l’obiettivo di 1,5° C senza la natura. Ma non c’è più tempo da perdere. Dobbiamo accelerare le soluzioni tecnologiche, basate sulla natura e sociali entro questo decennio. L’UE sta dando l’esempio, ma abbiamo ancora molta strada da fare».

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