Un’ipotesi che ha raccolto la netta contrarietà di un’ampia coalizione ambientalista – unendo Legambiente, Wwf, Greenpeace, Transport & Environment, Kyoto club, Sbilanciamoci, Clean cities campaign e Cittadini per l’aria –, da cui è partita una lettera aperta alle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali del Senato, rivolgendo un appello affinché non venga approvato l’emendamento.
Se approvato, il testo consentirebbe invece «di conteggiare fino al 2025 (e non più fino al giugno 2023, come previsto a oggi) i biocarburanti prodotti da olio di palma negli obiettivi per le rinnovabili. Si rischia, in caso di approvazione, di prolungare i sussidi per la produzione di biodiesel da una fonte nociva per clima e ambiente che ha un impatto sino a tre volte più inquinante del diesel fossile che dovrebbe sostituire», come dichiarano gli ambientalisti in una nota congiunta.
Nella lettera le associazioni ricordano inoltre come «il 15 gennaio del 2021 l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha multato Eni al massimo consentito di 5 milioni di euro per pubblicità ingannevole e pratica commerciale scorretta a proposito della comunicazione relativa al prodotto Eni diesel+ a base di olio di palma. La decisione dell’Agcm è stata inoltre confermata dal giudizio del Tar del Lazio, che ha respinto il ricorso di Eni; l’azienda ha poi dichiarato di essere pronta a diventare palm oil free entro la fine del 2022».
Secondo gli ambientalisti, dunque, approvando l’emendamento il Parlamento continuerebbe a consentire il greenwashing nel gasolio. Un fenomeno, quest’ultimo, che avviene peraltro a spese degli automobilisti, chiamati, ogni volta che fanno il pieno, a destinare «l’1% circa del prezzo finale alla quota di biodiesel, finanziando con circa un miliardo di euro l’anno la deforestazione del Pianeta».
Sono già 10 (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Lituania, Malta, Olanda, Portogallo e Svezia) gli Stati membri dell’Unione europea che hanno messo fine ai sussidi all’olio di palma, e secondo gli ambientalisti quel momento è arrivato anche per l’Italia.
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