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Mortalità in calo in Europa per i tumori, ma nel 2024 uccideranno oltre 1,2 milioni di persone

Un nuovo studio pubblicato oggi sulla rivista scientifica Annals of Oncology offre nuovi dati sulla mortalità da tumore, offrendo previsione sui tassi attesi nell’Unione europea e nel Regno Unito per l’anno in corso.

Coordinato dall’Università degli Studi di Milano assieme all’Università di Bologna e sostenuto da Fondazione Airc, lo studio analizza la mortalità per diversi tumori, stomaco, colon-retto, pancreas, polmone, mammella, utero (compresa la cervice), ovaio, prostata, vescica e leucemie, sia per uomini che per donne.

Nel complesso, le stime continuano a migliorare. Si stima che nell’Ue i tassi di mortalità standardizzati per età per tumore diminuiranno del 6,5% negli uomini, passando da 132 per 100.000 nel 2018 a 123 per 100.000 nel 2024, e del 4% nelle donne, passando da 82,5 a 79 per 100.000.

Tuttavia, a causa dell’invecchiamento della popolazione, nell’UE si prevede un aumento del numero di decessi per tumore da 675.265 nel 2018 a oltre 705.100 nel 2024 negli uomini, e da 535.291 a oltre 565.700 nelle donne, arrivando a 1.270.800.

Il quadro si fa più positivo ampliando l’orizzonte dell’osservazione. I ricercatori, infatti, hanno calcolato il numero di decessi per tumore evitati nel periodo compreso tra il 1989 e il 2024, ipotizzando che i tassi rimanessero costanti rispetto ai livelli del 1988: complessivamente sono stati evitati 6.183.000 decessi nell’Ue (4.244.000 negli uomini e 1.939.000 nelle donne) e 1.325.000 nel Regno Unito (899.000 negli uomini e 426.000 nelle donne).

In un contesto comunque ancora difficile, preoccupa in particolare l’aumento stimato nella mortalità per tumore al colon-retto tra i giovani adulti di 25-49 anni – anche in Italia –, che potrebbe dipendere da fattori di rischio quali sovrappeso e l’obesità.

«I fattori chiave che contribuiscono all’aumento dei tassi di mortalità per tumore al colon-retto tra i giovani includono il sovrappeso, l’obesità e le condizioni di salute correlate, come alti livelli di glucosio nel sangue o il diabete – spiega Carlo La Vecchia, docente di Statistica medica ed Epidemiologia presso l’Università Statale di Milano – Si dovrebbe considerare l’adozione di politiche che promuovano l’aumento dell’attività fisica, la riduzione del numero di individui in sovrappeso o obesi e la limitazione del consumo di alcol. Inoltre, in termini di prevenzione, si dovrebbe valutare anche l’estensione dello screening per il tumore al colon-retto avviando la campagna a partire dai 45 anni».

Preoccupa inoltre il persistente rischio costituito dall’abuso del tabacco, che rimane responsabile del 25% di tutti i decessi per tumore tra gli uomini e del 15% tra le donne nell’Ue. Non solo è il principale fattore di rischio per i decessi per tumore ai polmoni, ma anche per altri tipi di tumore, tra cui quello al pancreas.

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