Alla JCU dicono che «Questo fornisce la prima prova empirica che il punto di non ritorno di questa calotta glaciale potrebbe essere raggiunto anche in base agli obiettivi dell’Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento a 1,5 – 2° C».
Il team di scienziati è arrivato a questa conclusione dopo aver confrontato i profili genetici del polpo di Turquet (Pareledone turqueti) che vive nei mari di Weddell, Amundsen e Ross e ha scoperto una connettività genetica risalente all’ultimo periodo interglaciale. La Lau sottolinea che «Questa connettività genetica sarebbe possibile solo se si fosse verificato un collasso completo del WAIS (West Antarctic Ice Sheet, la calotta glaciale dell’Antartide occidentale, ndr) durante l’Ultimo Interglaciale, aprendo vie marittime che collegano gli attuali mari di Weddell, Amundsen e Ross. Questo avrebbe permesso al polpo di spostarsi attraverso gli stretti aperti e di scambiare il materiale genetico, che possiamo vedere nel DNA delle popolazioni odierne».
Ryan Venturelli, un paleoglaciologo della Colorado School of Mines che non è stato coinvolto nella ricerca, ha detto a Scientific American che «Questa è davvero la prima prova biologica utilizzata per un collasso del passato, e penso che questa sia la cosa davvero speciale e sorprendente di questo studio. Penso che sia semplicemente incredibile che possiamo usare le popolazioni di polpi per insegnarci la storia della calotta glaciale antartica».
Strugnell ha evidenziato che «La ricerca del team risolve un mistero di lunga data che ha lasciato perplessi gli scienziati sul fatto che il West Antarctic Ice Sheet (WAIS, la calotta glaciale dell’Antartide occidentale, ndr) sia crollato durante l’Ultimo Interglaciale. Questo era un periodo in cui le temperature medie globali erano di 0,5 – 1,5° C più calde rispetto ai livelli preindustriali, ma il livello globale del mare era di 5 – 10 metri più alto di oggi. Quel che rende importante il WAIS è che è anche il principale contributore dell’Antartide all’innalzamento globale del livello del mare. Un collasso completo potrebbe innalzare il livello globale del mare tra i 3 e i 5 metri.Capire come era configurato il WAIS nel recente passato, quando le temperature globali erano simili a quelle attuali, ci aiuterà a migliorare le future proiezioni dell’innalzamento globale del livello del mare».
La Lau ha affermato che «La genetica delle popolazioni offre un approccio innovativo e interessante per rispondere a questa domanda. Il DNA racchiude la storia del suo passato e può essere utilizzato per guardare indietro nel tempo per individuare quando diverse popolazioni di animali si mescolavano e si scambiavano materiale genetico».
Commentando lo studio su Science, Andrea Dutton, un geologo dell’Università del Wisconsin-Madison che studia gli antichi livelli del mare e che non è stato coinvolto nello studio, evidenzia che «Questo ci dice che dobbiamo prendere sul serio questo quadro più ampio. Non possiamo semplicemente far finta di niente e aspettare di tagliare le emissioni per altri 5 0 altri 10 anni. Richiede davvero che lo facciamo adesso».
Strugnell conclude: «Questi risultati supporteranno il processo decisionale relativo alle misure di adattamento e mitigazione nelle regioni costiere di tutto il mondo».
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