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Nell’ultimo anno in Toscana l’inquinamento atmosferico è tornato ad aumentare

In attesa che nei prossimi mesi vengano resi disponibili integralmente gli esiti del monitoraggio sulla qualità dell’aria condotto in Toscana nel 2022 – come del resto accade ogni anno –, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpat) ha diffuso oggi alcune prime elaborazioni che confermano le criticità storiche per l’inquinamento atmosferico.

Confrontando i valori limite normativi (D.Lgs.155/10) e gli andamenti rispetto ai due anni precedenti (2021-2020), Arpat si sofferma su tre grandi inquinanti: il particolato (sia Pm10 sia Pm2.5), il biossido di azoto (NO2) e l’ozono (O3).

Nel 2022, come negli ultimi anni, il valore limite relativo all’indicatore della media annuale di Pm10 è stato ampiamente rispettato in tutte le stazioni della rete regionale, con la stazione di LU-Capannori  a spiccare in negativo per la media annuale più elevata (29 µg/m3); anche il limite di 35 superamenti della media giornaliera di 50 µg/m3 è stato rispettato in tutte le stazioni della rete regionale con la sola eccezione della stazione di fondo della zona della piana lucchese nel comune di Capannori, presso la quale sono stati registrati 41 superamenti.

Più in generale i superamenti giornalieri per il Pm10 si sono verificati più di frequente nelle zone di Prato, di Pistoia, del Valdarno pisano e Lucca rispetto all’agglomerato di Firenze, al Valdarno aretino e alle zone costiera e collinare e montana dove i superamenti sono stati mediamente molto pochi.

«Dal confronto tra i valori medi registrati nel 2022 e quelli dei due anni precedenti emerge che questi, lo scorso anno, sono stati in quasi tutte le stazioni superiori al 2021, anno in cui si era registrato un calo rispetto al 2020», sottolinea l’Arpat.

Anche il limite normativo della media annuale di 25 µg/m3 per il Pm2.5 è stato rispettato in tutte le stazioni, con quella di LU-Capannori caratterizzata dal dato più elevato (20 µg/m3). La concentrazione media regionale registrata è stata pari a 13 µg/m3, leggermente superiore a quella dello scorso anno (+8%), in analogia a quanto osservato per il Pm10 (+10%).

«Dal confronto tra i valori medi registrati nel 2022 con quelli dei due anni precedenti si è notato che gli stessi, nel 2022, sono stati in molte stazioni, ma non in tutte, superiori a quelli registrati nel 2021, anno in cui si era osservato un calo rispetto al 2020», aggiunge l’Agenzia.

Per quanto riguarda il biossido di azoto, la situazione toscana del 2022 è stata analoga a quella del 2021, con il pieno rispetto del valore limite relativo alla media annuale di 40 mg/m3 per tutte le stazioni con eccezione della stazione di traffico di FI-Gramsci (45 mg/m3). In tutte le altre stazioni della rete regionale, quindi, la media è risultata nettamente inferiore al limite normativo.

La media complessiva regionale è stata pari a 18 mg/m3, con una grande differenza tra le stazioni di traffico e quelle di fondo; nelle prime i valori medi di NO2 sono stati pari a 29 mg/m3 mentre nelle seconde la media è risultata pari a 14 mg/m3.

Confrontando le medie annuali di NO2 nel 2022 con quelle degli ultimi due anni, si confermano i valori registrati nel 2021 e nel 2020, nei quali la media complessiva è stata pari circa a 18 mg/m3 . La media regionale di biossido di azoto è rimasta dunque stabile nell’ultimo triennio dopo il trend nettamente decrescente degli anni precedenti. Anche il limite di 18 superamenti della media oraria di 200 µg/m3 viene rispettato nel 2022 in tutte le stazioni della rete regionale, confermando quanto accaduto negli ultimi anni.

Guardando all’ozono, la metà delle stazioni della rete regionale ha registrato più di 25 giorni di superamento della media mobile di ozono di 120 µg/m3, calcolata su 8 ore.

Come spiega Arpat, «il valore obiettivo per la protezione della salute umana definito come numero medio di giorni di superamento della media mobile di ozono di 120 µg/m3, calcolata sulle 8 ore e come media triennale, è stato superato, nel 2022, presso tre stazioni appartenenti all’agglomerato di Firenze ed alla zona delle pianure interne (zona di Prato e Pistoia e zona del Valdarno aretino e Val di Chiana). Confrontando il numero di superamenti registrati negli ultimi tre anni si nota che, nel 2022, probabilmente per le elevate temperature estive, sono stati registrati molti più superamenti rispetto al 2021 ed al 2020, contraddistinti da periodi estivi più miti. Infine nel 2022 è stato registrato anche un evento di superamento della soglia di informazione di 180 µg/m3, come media oraria massima giornaliera, presso la stazione di FI-Settignano; fenomeno assente nei 2 anni precedenti».

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