in

Operazione Pettirosso, in Lombardia e Veneto 123 persone denunciate per bracconaggio

L’operazione “Pettirosso 2023” condotta dai Carabinieri nelle Prealpi lombardo-venete ha portato alla denuncia di 123 persone per abbattimento e detenzione illecita di uccelli protetti, oltre all’arresto di due individui per detenzione di armi clandestine e sostanze stupefacenti.

Anche il Wwf ha fornito un supporto essenziale all’operazione, attraverso le sue guardie volontarie e al Centro di recupero animali selvatici (Cras) dell’Oasi Wwf di Valpredina, che ha accolto e salvato migliaia di uccelli, molti dei quali sono già stati rilasciati in libertà dopo le cure.

«Le recenti operazioni condotte dai Carabinieri forestali hanno svelato un panorama preoccupante di bracconaggio diffuso in tutta Italia, con situazioni che in aree come Lombardia e Veneto assumono i caratteri di un vero e proprio allarme sociale e culturale – osservano dall’associazione ambientalista –  Le indagini hanno messo in luce una stretta connessione tra caccia e bracconaggio, sottolineando la necessità di un intervento urgente e responsabile da parte delle associazioni venatorie e della politica».

In particolare, durante l’operazione Pettirosso sono state sequestrate 1.338 trappole illegali, 75 fucili e quasi 3.564 uccelli, di cui solo 1433 ancora in vita.

Ma quel che più preoccupa il Wwf è il ruolo di queste aree come punto di approdo per traffici nazionali ed internazionali di uccelli “da richiamo”, in particolare tordi. Operazioni recenti hanno svelato un traffico di questi uccelli catturati illegalmente in Polonia e destinati agli allevatori lombardi.

Gli strumenti di contrasto al traffico di uccelli selvatici a disposizione delle forze di polizia e della Magistratura risultano di fatto insufficienti. «La politica è però immobile e quando si muove – sottolinea il Wwf – anziché rafforzare le misure punitive, lo fa per aggravare ulteriormente la situazione: alcune regioni, come la Lombardia, stanno infatti addirittura adottando sanatorie. Un bel regalo ai bracconieri».

L’utilizzo dei cosiddetti uccelli da richiamo, oltre ad alimentare i traffici illeciti «è ormai un’assurdità da tutti i punti di vista» perché si traduce in un maltrattamento legalizzato di animali selvatici, utilizzati alla stregua di oggetti.

«In questo quadro – concludono dal Wwf – le associazioni venatorie non possono più disinteressarsi limitandosi a dire che il bracconaggio e la caccia sono fenomeni diversi e devono assumere una posizione chiara e responsabile, isolando chi viola le regole e chiedendo che lo Stato rafforzi i controlli e aumenti le sanzioni. Troppo spesso i Carabinieri, le altre forze di polizia e i volontari delle associazioni di protezione ambientale che quotidianamente si battono per porre fine a questa pratica criminale sono ostacolati o addirittura attaccati in maniera inaccettabile anche da esponenti istituzionali che dovrebbero al contrario difendere e sostenere ogni azione diretta a garantire il rispetto delle norme ed a tutelare la biodiversità che è un bene di tutti».

L’articolo Operazione Pettirosso, in Lombardia e Veneto 123 persone denunciate per bracconaggio sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.

ARTICOLO TERMINATO!

E come sempre ti raccomandiamo: se hai domande, dubbi, chiarimenti di qualsiasi tipo, scrivici nei commenti o lascia la tua valutazione! Il team di GREENYTOP è al tuo servizio per offrirti un servizio di qualità. Per richieste di collaborazione e di carattere promozionale Contattaci via email. Un saluto dal team di Greenytop!

What do you think?

Written by redazione

Biometano, dal Pnrr fondi per altri 51 progetti: ecco gli ammessi a finanziamento

Ciclovia Tirrenica: bando da 17,6 milioni di euro per progettazione e realizzazione del lotto 2B