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PD e IV respingono l’ordine del giorno M5S per lo stop alle operazioni per il rigassificatore a Piombino

La maggioranza del Consiglio regionale della Toscana (Partito Democratico e Italia Viva) ha respinto a maggioranza (voto contrario Pd e Italia viva, a favore tutti i gruppi di opposizione) un ordine del giorno del Movimento 5 stelle che intendeva impegnare il presidente e la Giunta regionale «A interrompere qualsiasi atto o fatto volto alla realizzazione del rigassificatore a Piombino, ivi incluse le opere prodromiche ed accessorie indissolubilmente connesse allo stesso, attendendo l’insediamento del nuovo Governo»  e a richiedere «Nelle opportune sedi una valutazione per un’ubicazione alternativa all’opera».

La capogruppo M5S e prima firmataria Irene Galletti ha spiegato che «Questo ordine del giorno è un appello. Chiediamo che sia sospesa la realizzazione del rigassificatore a Piombino» e ha domandato in particolare al Commissario e presidente della Regione  Eugenio Giani «Come mai Snam stia già operando come se già avesse il via libera per il rigassificatore».

Il capogruppo di Italia viva, Stefano Scaramelli, ha ribattuto: «Siamo contrari all’ordine del giorno, la nostra convinzione è che l’intervento vada fatto e si debba proseguire in maniera celere. Sollecitiamo il presidente Giani, nella sua figura commissariale, a procedere in maniera celere con l’iter semplificato che Governo Draghi ha concesso per quell’intervento».

Si è schierata nuovamente con il M5S e contro il rigassificatore (però la premier in pectore Giorgia Meloni e Ignazio La Russa sono favorevoli ai rigassificatori) anche Fratelli d’Italia che, con il  capogruppo Francesco Torselli ha detto: «Ringrazio le proponenti, il tema è di estrema attualità. Il nostro voto sarà favorevole, l’ordine del giorno è estremamente ponderato e ben valutato nella sua impostazione, tanto da farmi ipotizzare un’approvazione unanime. Nel testo, vengono riportate correttamente le dichiarazioni di Giorgia Meloni: il rigassificatore deve essere fatto a Piombino solo in ultima e ultimissima istanza. Mi pare che la città negli ultimi tempi abbia dato molto alla nostra nazione. Piombino sarà in prima linea, immagino, quando sarà chiamata, nel caso non vi fossero altre soluzioni, ma se vi fossero invece soluzioni alternative, credo che sarebbe più giusto andare a ricollocare quel rigassificatore in altre zone. Per adesso, sembra essere in corso uno stoccaggio di alcuni tubi, che possono essere facilmente spostati da un’altra parte. Una cosa estremamente provvisoria, il momento giusto per impegnare il commissario straordinario, nonché presidente della Toscana, a bloccare i lavori fino a quando non verrà dimostrato che il rigassificatore non si possa fare altrove».

Il consigliere regionale ed ex sindaco di Piombino Gianni Anselmi (PD) ha ha ricordato che «Ho considerato discutibile la scelta del governo di occuparsi di quel territorio in quei termini. Si smarrisce però sempre il quadro complessivo di cui abbisogna quel territorio. C’è il memorandum del presidente, buon punto di partenza per un ragionamento collettivo. C’è un decreto che stabilisce al 27 di ottobre la fine del procedimento in sede di Conferenza dei servizi, a seguito del quale il commissario dovrà procedere. Il commissario è tenuto ad aderire. Non è facoltativo. E’ in quella sede, come correttamente ha dichiarato il sindaco di Piombino, che saranno fatti valere argomenti di natura tecnica ed eccezioni e che la procedura si compie. Ho considerato un errore da parte di Snam l’allestimento del cantiere e la posa dei tubi. Toccherebbe all’amministrazione comunale l’azione di controllo su opere realizzate in assenza di autorizzazione, non alla Regione. Le Camere sono convocate per il 13 ottobre, entro quella data ci sarà qualcuno del nuovo Governo che saprà pronunciarsi?».

Silvia Noferi (M5S) si è soffermata sulla scelta di un territorio che già sta soffrendo, auspicando che sia il nuovo governo nazionale a decidere. A favore si sono espressi anche Marco Stella (Forza Italia) e il portavoce delle opposizioni Marco Landi. Il primo nella consapevolezza di un «atto neutro», dando mandato pieno al governo nascituro e invitando a valutare se non ci possa essere un’altra localizzazione. Il secondo, pur sottolineando come tale atto sia stato «posto in discussione in un contesto inadeguato», si è soffermato sulla necessità di «trasparenza, riguardo all’accelerazione e collocazione di tubi per le condotte, quando ancora sono in corso le Conferenze dei servizi».

Il presidente Giani ha risposto che «Questo atto chiede al Commissario straordinario di fare cose illegali, ovvero di interrompere qualsiasi fatto o atto volto alla realizzazione del rigassificatore, aspettando le decisioni del nuovo Governo. Io ho un compito ben preciso e vado avanti secondo la legge, esprimendomi per il sì o per il no entro il 27 ottobre».

Giani ha subito trovato l’appoggio del  vicecapogruppo del Partito democratico Massimiliano Pescini, che ha definito «Non corretto un atto che chiede al Commissario di non rispettare la legge. Una sorta di provocazione, una scorrettezza istituzionale e giuridica che porta il Partito democratico a votare contro».

Durissima la controreplica delle due consigliere regionali M5S Galletti e Noferi: «Abbiamo assistito ad una replica surreale del Presidente Giani, in evidente difficoltà come gli esponenti della sua maggioranza, nel rispondere al nostro ordine del giorno. Avevamo chiesto di frenare la fuga in avanti di Snam che, prima ancora di aver ricevuto l’ok della Conferenza dei servizi, sta già stoccando materiali a Piombino: ne dobbiamo dedurre che la conferenza è poco più di una formalità di fronte ad una decisione già presa? E se non è così, perché Giani insinua che gli abbiamo chiesto di compiere addirittura “un’azione illegale”? Questa accelerazione sulla decisione di un governo giunto al capolinea serve a mettere davanti al fatto compiuto la futura premier, di fatto alleggerendola da questa responsabilità, oppure dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro una continuità con il governo Draghi? Giani doveva dare spiegazioni esaustive a questo in Aula invece di accampare scuse incomprensibili. Giorgia Meloni ha più volte ribadito in campagna elettorale l’impegno a valutare ubicazioni alternative, salvo poi tacere dal giorno dopo le elezioni. Sarebbe politicamente assurdo non tenerne conto. Inoltre è singolare che questa opera venga ancora ritenuta strategica e di massima urgenza, nonostante il ministro Cingolani abbia ammesso che questo inverno non avremo problemi di forniture di gas. Le contraddizioni dietro a questa vicenda continuano ad aumentare e la politica è chiamata a mantenere un atteggiamento coerente. Alle parole – concludono – devono seguire i fatti e, a differenza di altri, il nostro impegno non è terminato con la campagna elettorale: proseguiremo a tenere alta l’attenzione sostenendo le istanze del territorio».
Intanto il convitato di pietra del Consiglio Regionale, Snam, ha risposto alle osservazioni assicurando che «Il rigassificatore non interferirà con l’attività di rifornimento via nave della acciaieria Jsw» e che si stanno cercando più soluzioni per il posizionamento off shore dell’impianto. E per non ostacolare il traffico dei traghetti gli accosti delle navi metaniere «Nella stagione estiva saranno eseguiti esclusivamente in notturna, quindi senza generare interferenza con il traffico traghetti. Durante il resto dell’anno si valuterà attentamente la possibilità di manovra anche in periodo diurno in funzione delle effettive finestre di disponibilità. Resta inteso che sarà data la priorità al transito dei traghetti» All’Autorità Portuale che ha chiesto se fosse possibile accorciare i 9 mesi di cantieri e che sia indicata subito la localizzazione in mare del rigassificatore, Snam ha risposto: «Per quanto riguarda la collocazione al termine dei tre anni di permanenza nel porto di Piombino, si conferma che il proponente sta valutando diverse opzioni di ricollocazione in altro sito».  La compagnia ha anche detto che i tempi della durata dei cantieri non sono comprimibili e che «L’ormeggio della Fsru presso la banchina Est sia compatibile con le attuali attività in corrispondenza della Banchina Nord. Non si creeranno limitazioni alle attività commerciali in essere». Quanto all’esplosione simile a quella di una bomba atomica in caso di incidente evocata dai comitati Snam ha replicato che «Il rischio non esiste perché può esplodere solamente la parte vaporizzata… e non la parte liquida pertanto il volume di gas naturale liquefatto stoccato non può partecipare al fenomeno di esplosione perché rimarrà in sicurezza nei serbatoi nello scafo della nave».

“Rassicurazioni” che non convincono il sindaco di Piombino di Fratelli d’Italia Francesco Ferrari  che in un comunicato emesso in serata evidebzia che «Il Comune di Piombino è pronto per la seconda riunione della Conferenza dei servizi sul rigassificatore: all’ordine del giorno ci sono le integrazioni richieste a Snam e, per la prima volta, si discuterà la futura collocazione dell’impianto off-shore. Apprendiamo che Snam sta valutando siti per la collocazione dell’impianto off-shore e pretendiamo la garanzia che Piombino non sia tra questi. Davanti alle nostre coste c’è il Santuario dei cetacei, un’area marina protetta di grandissimo valore, e l’Arcipelago toscano. Lo diciamo da sempre: i danni che la collocazione di un impianto a largo potrebbe causare sono incalcolabili. La contrarietà del Comune e della città alla realizzazione dell’opera in porto è stata già cristallizzata nelle centinaia di pagine di pareri che abbiamo depositato in Regione e presentato nel primo appuntamento della Conferenza dei servizi. In questa seconda riunione, affronteremo i tempi dell’eventuale permanenza in porto e del dopo Piombino. Ferma restando l’assoluta contrarietà alla collocazione dell’impianto in porto che abbiamo già chiarito e continueremo a sostenere, Piombino deve essere tassativamente esclusa dalle opzioni per l’off-shore».

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