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Pnrr, il definanziamento del Governo Meloni ha tolto alla Toscana 940 milioni di euro

In Toscana gli investimenti finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e dal relativo Pnc (Piano nazionale degli investimenti complementari) ammontano a 9,3 mld di euro, ovvero circa 3mila euro procapite. Ma avrebbero potuto essere sensibilmente di più.

A luglio il Governo Meloni ha infatti riscritto il Pnrr, definanziandolo per 15,9 mld di euro a livello nazionale: di queste risorse, quelle tolte alla Toscana (per il 90% d’interesse comunale) ammontano a 940 mln di euro, un dato in linea con l’atteso.

È quanto emerso oggi durante il convegno Lavori pubblici: dotazione di risorse e riforme per la semplificazione, organizzato dalla Regione Toscana, che ha presentato un’anticipazione del Rapporto annuale sui contratti pubblici curato dall’Irpet .

Di positivo c’è l’avanzamento dei lavori legati al Pnrr: in Toscana siamo al 39% contro una media nazionale del 35% (per quanto riguarda le opere pubbliche i dati cambiano rispettivamente in 49% e 39%).

Il Pnrr ha dunque permesso un’importante crescita nel settore degli appalti pubblici, anche se il suo impatto sul complesso degli investimenti in Toscana si ferma al 27% (contro una media nazionale del 20%).

Guardando invece al complesso degli appalti pubblici, nel 2022 toscano gli importi totali sono cresciuti del 75% rispetto all’anno precedente. Nel primo semestre del 2023 sono poi state avviate procedure per 2,4 miliardi di euro, con un aumento del 170% rispetto al 2022.

Il maggior incremento degli investimenti si registra nei Comuni e nelle società a partecipazione pubblica o concessionarie di reti che, insieme, rappresentano l’80% della domanda.

Per una panoramica sui capitoli d’investimento, la Regione informa che nel 2022 l’incremento registrato l’anno precedente della spesa per le infrastrutture sanitarie, che in termini pro capite risulta più consistente in Toscana rispetto alla media nazionale.

Sempre nel 2022 risultano inoltre più che quintuplicati i volumi delle procedure attivate per realizzare interventi su infrastrutture ferroviarie e per reti e impianti di distribuzione di energia elettrica, mentre gli interventi sull’edilizia scolastica sono aumentati del 57%.

«Un tale incremento mostra la Toscana come motore per imprese, cooperazione e lavoratori», commenta il presidente Eugenio Giani, che riconosce i meriti del Pnrr anche come “volano indiretto” sul territorio: «È ripartito il dialogo tra amministrazioni locali coordinate dalla Regione e l’amministrazione centrale, che ha indirizzato a utilizzare meglio di più certe fonti finanziamento nazionali».

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Written by redazione

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