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Pnrr, per il servizio idrico assegnati in Toscana 214 mln di euro. E altri 101 sono in attesa

Dal Pnrr stanno arrivando centinaia di milioni di euro per investire sul servizio idrico integrato della Toscana, grazie ai progetti elaborati dai gestori locali insieme all’attività di coordinamento dell’Autorità idrica Toscana (Ait).

La Giunta regionale informa oggi che sono ormai divenuti una certezza i 40 mln di euro già preannunciati dal presidente Giani lo scorso marzo, dedicati in particolare a interventi su fognature e depurazione.

«Si tratta di interventi ritenuti strategici, che erano già stati previsti e programmati dai sette gestori toscani del servizio idrico integrato. Ora – spiega Giani – grazie all’inserimento di questa tipologia di opere tra quelle ammissibili a finanziamento tramite Pnrr, questi circa 40 milioni di risorse tariffarie saranno ‘risparmiati’ ed i gestori potranno utilizzarli per realizzare altri interventi, comunque necessari e prioritari».

I 40 milioni – per la precisione 39.636.000 euro – saranno impiegati su di un’ampia fetta di territorio: tre interventi nella Città metropolitana di Firenze, due nel lucchese e uno ciascuno per le province di Livorno, Pisa e Siena.

Ma le risorse del Pnrr per il servizio idrico toscano – dagli acquedotti alla depurazione, passando per le fognature – sono molte di più, tanto da posizionare la Toscana tra le regioni più capaci a livello nazionale nella stesura dei relativi progetti.

«Sino ad oggi – argomenta l’assessora regionale all’Ambiente, Monia Monni – sono stati assegnati alla Toscana ben 214 milioni di euro per opere di acquedotto, fognatura e depurazione. Ancora altri 101 milioni potrebbero essere assegnati per interventi attualmente ammessi a graduatoria, ma non finanziati per esaurimento fondi. Il Governo adesso deve dare una svolta decisiva, sia verso l’ulteriore qualificazione del servizio idrico, sia verso l’economia circolare, destinando nuove risorse a questi settori, che come tutti ormai sappiamo sono strategici nella difesa del nostro ecosistema e nel contrasto a quei cambiamenti climatici che tutti possiamo toccare con mano».

L’acqua rappresenta infatti l’elemento più caratterizzante della crisi climatica in corso, che si parli di siccità o di alluvioni, dato che il cambiamento climatico porta con sé un aumento in frequenza e intensità di questi eventi meteo estremi.

Per mettere in sicurezza il territorio, la Regione Toscana ha avviato neanche un mese fa il percorso verso la definizione del Piano di tutela dell’acqua (Pta), lanciato attraverso la prima Conferenza regionale sull’acqua, organizzata con la collaborazione della Fondazione Earth and Water Agenda (Ewa).

La Conferenza ha dato l’occasione di «coordinare e mettere a fattore comune le conoscenze disponibili per investirle sulla sicurezza idraulica dei toscani, di oggi e di domani», come spiegato dal presidente della Fondazione Ewa Erasmo D’Angelis, ma oltre alla conoscenza servono ovviamente le risorse.

E quelle del Pnrr non sono sufficienti. Tant’è che la Regione ha avanzato progetti per 802 mln di euro contro la siccità, chiedendo al Governo Meloni di finanziarli nell’ambito della Cabina di regia nazionale; un fronte fondamentale per proteggere il territorio dalla crisi climatica, sul quale però si attendono ancora risposte da Roma.

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