È questa la prospettiva emersa oggi durante il convegno Prospettiva Fi-Po, organizzato oggi dalla Regione Toscana con la partecipazione tra gli altri dei sindaci di Firenze e Prato.
«La realtà dei fatti impone mobilità e collegamenti che rendano funzionali ai tempi moderni e alle esigenze dell’economia e della società i territori di Firenze, Prato e Pistoia – spiega il presidente Eugenio Giani – Dobbiamo lavorare come una squadra fra i Comuni di Firenze, della piana fiorentina e di Prato, perché la moderna Fi-Po possa avere le adeguate dorsali di mobilità sostenibile. Ciò significa una prospettiva di governo della Regione che si basi sul dialogo e il rapporto stretto con Comuni, categorie economiche e sindacato in una dimensione di area integrata e urbana fra Firenze e Prato, allargata alle potenzialità di ulteriore coordinamento con l’area fra Prato e Pistoia».
Ad oggi Firenze risulta come l’ottava città italiana per numero di abitanti, ma prendendola insieme alla piana metropolitana e a Prato si arriva a una comunità di 7-800mila abitanti concentrati nell’arco di una quindicina di km, una prospettiva da quinta città italiana.
Firenze, Scandicci, Prato, Signa e Lastra a Signa, Campi Bisenzio, Sesto, Calenzano, Poggio a Caiano e Bagno a Ripoli già costituiscono un contesto abitativo, economico e sociale fortemente integrato; necessitano però, sul piano della mobilità, infrastrutture all’altezza della quinta area urbana italiana: una mobilità sostenibile per cui serve una visione strategica che la giunta regionale in collaborazione coi Comuni vuole mettere in campo. «Ci daremo appuntamento ogni sei mesi – assicura nel merito Giani – per una conferenza di area urbana integrata».
Al centro del convegno odierno è stato posto lo sviluppo del sistema tranviario fiorentino: attualmente limitato ai comuni di Firenze e Scandicci, come noto si articola su quattro linee. Con i fondi del Pnrr è stato finanziato il collegamento con Campi Bisenzio con lavori da completare entro il 2026, già aggiudicati; ugualmente in fase avanzata di progettazione e aggiudicazione dei lavori è la linea tranviaria verso Bagno a Ripoli; ulteriori risorse sono state concentrare dalla Regione sul prolungamento dell’attuale linea 2, che fa capolinea oggi all’aeroporto di Peretola, verso Sesto Fiorentino.
Alla tranvia si aggiunge il metro tram verso Prato, evoluzione del progetto di quindici anni fa: si snoderà da Peretola al centro Pecci passando per l’Osmannoro e lambendo Capalle.
«Qui è importante il ruolo della Regione – sottolinea Giani – per arrivare ad una fase avanzata di pianificazione e fattibilità in modo poi da mettere a gara lo sviluppo del progetto e la sua realizzazione, con la consapevolezza della priorità che tale sistema di trasporto pubblico potrebbe assumere per dare vita ad un sistema su ferro nella piana fiorentina da sempre assente e quindi determinante per ridurre l’esagerato numero di auto che l’area Firenze-Prato si trova ad avere nei flussi di viabilità quotidiana».
Più critici invece, sotto il profilo della mobilità sostenibile, i pur annunciati investimenti per potenziamenti autostradali e il sempreverde tema dell’aeroporto di Peretola.
Sul fronte autostradale, Giani ha fatto riferimento al protocollo sulla terza corsia sottoscritto insieme al ministero delle Infrastrutture e l’ad di Autostrade Roberto Tomasi, che riguarda due i lotti: da Firenze Peretola a Prato e da Prato a Pistoia. Al contempo, il tema dell’aeroporto incrocia quello del Parco agricolo della Piana.
Nel merito la Giunta regionale ha dato incarico alla direzione urbanistica di redarre un rapporto sulla pianificazione che tenga conto dei progetti infrastrutturali che coinvolgono i territori di Sesto Fiorentino, Calenzano, Prato e Poggio a Caiano: «Vogliamo che il Parco della piana diventi una realtà – conclude Giani – per favorire forestazioni urbane, la nascita di centri di aggregazione giovanile con spazi che possano ospitare iniziative musicali ed eventi, ma anche la valorizzazione della biodiversità. Il Parco, nel contesto di un aeroporto reso più sicuro e ambientalmente più compatibile, avrà inoltre la funzione di mitigare l’impatto sonoro su coloro che abitano fra il cono di decollo e atterraggio».
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