
Giorgio Graditi, direttore del Dipartimento ENEA di tecnologie energetiche e fonti rinnovabili e responsabile dell’accordo di rogramma con il ministero della Transizione Ecologica (MiTE), sottolinea che «Il progetto MISSION si inserisce nell’ambito dell’Accordo di Programma da 35,8 milioni di euro, sottoscritto tra ENEA e MiTE, che prevede un Piano operativo delle attività di ricerca e sperimentazione su smart grid, idrogeno e materiali avanzati per l’energia, con il coinvolgimento anche di Cnr, RSE e Istituto Italiano di Tecnologia».
Il dimostratore di ENEA sarà realizzato con un approccio modulare, che prevede sottoreti smart di taglia nano e micro – monitorate e supervisionate con sensoristica e sistemi di controllo avanzato – in grado di operare in maniera indipendente o interconnessa.
Maria Valenti, responsabile del Laboratorio ENEA di Smart grid e reti energetiche, evidenzia che «Il dimostratore sarà un prototipo di sistema multienergetico avanzato che consentirà il coordinamento “intelligente” dei vettori energetici e delle diverse fonti di produzione di energia rinnovabile e convenzionale, in funzione della domanda e delle previsioni di generazione. Questo consentirà di superare le ‘limitazioni’ che caratterizzano ciascuna fonte e di ottimizzare il funzionamento e l’esercizio della microrete energetica».
Smart Energy Management Platform (SEMP), il sistema di gestione e controllo avanzat sviluppato in collaborazione con il Cnr, regolerà i principali parametri di funzionamento delle risorse energetiche integrate, consentendo sia il funzionamento ottimale delle microreti sia la storicizzazione e la categorizzazione dei dati e delle informazioni. La Valenti. Aggiunge: «L’obiettivo è quello di sviluppare soluzioni tecnologiche e di sistema che consentano nuove forme di partecipazione al mercato dell’energia, promuovendo il ruolo attivo dell’utente e ottimizzando l’utilizzo degli impianti di generazione distribuita di energia».
Per simulare il complesso sistema di interazioni tra domanda e offerta di energia, la sperimentazione riguarderà quattro edifici del Centro Ricerche ENEA di Portici, che possono rappresentare vari aspetti della realtà urbana, perché ospitano uffici e una mensa; uno di questi edifici è particolarmente energivoro perché ospita il supercalcolatore CRESCO, uno dei 500 supercomputer più potenti al mondo che assorbe complessivamente il 47% dell’energia elettrica consumata nell’intero polo di ricerca.
La Valenti conclude: «La creazione di una piattaforma a disposizione dell’industria nazionale per testare e validare soluzioni tecnologiche e di sistema avanzate nel campo delle smart grid è in linea con il PNRR che punta ad accrescere sicurezza, affidabilità e flessibilità del sistema energetico nazionale per aumentare la quantità di energia da fonti rinnovabili in vista di una maggiore elettrificazione dei consumi».
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