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Seeds è tra i migliori centri di ricerca in economia d’Italia

Il percorso della transizione ecologica potrà dirsi completato (o quasi) quando non sarà più necessario parlare di economia ecologica o ambientale, perché la dimensione ecosistemica sarà già incorporata nella lettura economica mainstream.

Siamo ancora molto distanti da un traguardo simile, ma gli sforzi di ricerca compiuti in questa direzione stanno iniziando a portare i loro frutti: a un decennio dalla sua fondazione, il centro di ricerca interuniversitario Seeds (Sustainability, environmental economics and dynamics studies) si posiziona oggi al vertice nazionale, rientrando «tra i primi 25% tra i ricercatori di economia», come informano proprio da Seeds.

La nuova classifica Top 25% Institutions and Economists in Italy è elaborata da Ideas-Repec, ovvero il più grande database esitente nel campo della ricerca in economia, che assomma 3.573 autori e 331 istituzioni affiliate: all’interno di questa classifica, Seeds si posiziona oggi al 43esimo posto.

Coordinato da Massimiliano Mazzanti – direttore del dipartimento di Economia dell’Università di Ferrara oltre che prestigiosa firma del think tank di greenreport Ecoquadro, come molti altri ricercatori membri Seeds –, il Centro di ricerca assomma le competenze di numerosi Atenei italiani: le Università di Ferrara, Bologna, Siena, Udine, Padova, Chieti-Pescara, Roma Tre, Tor Vergata, Cattolica, Carlo Bo e Unitelma Sapienza.

Nato nel 2012, Seeds trova i principali campi d’azione nella politica ambientale, l’economia dell’innovazione, l’economia e la politica dell’energia, la valutazione economica mediante tecniche di preferenza dichiarata, gestione e policy in tema rifiuti, il cambiamento climatico e lo sviluppo.

Un ampio raggio d’interessi scientifici che, nel corso degli anni, l’ha portato a svolgere un importante ruolo di supporto alle istituzioni europee e non solo: dal 2014 Seeds è a supporto dell’Agenzia euroepa dell’ambiente (Eea) ed è inoltre parte della rete Inno4sd, network globale generato dal progetto Horizon 2020 Green.eu.

«Ora che ci si avvicinano le scadenze previste del 2025 e 2030 per le varie azioni stabilite dall’Accordo di Parigi e dall’Agenda Onu 2030, necessarie per ridurre l’impatto ambientale, il sostegno del mondo accademico insieme agli altri stakeholder è fondamentale», concludono da Seeds.

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Written by redazione

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