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Siccità, oltre 2,5 mln persone nel Corno d’Africa a rischio per crisi climatica e fame

Nel Corno d’Africa è tornato a piovere, e con la pioggia si riaffaccia la speranza che possa esaurirsi la peggior siccità causata dal clima che ha colpito la regione negli ultimi 40 anni. Ma la situazione resta molto difficile.

In Kenya, Etiopia e Somalia, più di 2,5 milioni di persone sono sfollate a causa della siccità. Dopo cinque stagioni di piogge scarse o mancate negli ultimi tre anni nel Corno d’Africa, molte famiglie hanno perso il bestiame, i raccolti e l’intero sostentamento, mettendo a rischio la vita di oltre 1,5 milioni di bambini a causa della malnutrizione acuta grave.

Ma anche dopo le recenti piogge, il terreno arido non è in grado di assorbire tutta l’acqua, causando inondazioni e ulteriori devastazioni.

«La pioggia è finalmente arrivata, dando alle persone speranza, ma bisogna fare tanta strada per la ripresa. I bambini hanno ancora fame, sono esposti al rischio di colera, hanno bisogno di andare a scuola e molti non hanno prospettiva di tornare a casa. Ci vorrà tempo e impegno della comunità internazionale per queste comunità per iniziare a riprendersi – spiega Catherine Russell, direttore generale dell’Unicef – Le famiglie hanno perso la maggior parte del bestiame e le nuove coltivazioni impiegheranno mesi per crescere. Ora devono affrontare le inondazioni. Una donna ha spiegato come i torrenti d’acqua abbiano spazzato via i suoi pochi beni preziosi, tra cui il materasso su cui dormivano lei e il suo bambino».

L’Unicef sta lavorando con i governi e i partner nella regione per supportare milioni di bambini che hanno bisogno di aiuto. Solo nel 2022, l’Unicef e i partner hanno raggiunto circa 2 milioni di bambini e donne in Corno d’Africa con servizi di assistenza sanitaria salva vita; ha garantito servizi per la prevenzione della malnutrizione a oltre 30 milioni di bambini e madri; curato circa 1,3 milioni di bambini sotto i 5 anni da malnutrizione acuta grave e fornito acqua sicura a circa 4,6 milioni di persone, compresa la ristrutturazione di pozzi e sistemi per fornire acqua sicura a scuole, centri sanitari e comunità.

Quest’anno, l’Unicef chiede 759 milioni di dollari per fornire supporto salvavita a 16,6 milioni di persone – compresi 12,2 milioni di bambini – in Etiopia, Kenya e Somalia. Di questi, 137,5 milioni di dollari sono necessari per il Kenya. Ulteriori 690 milioni di dollari sono necessari per fornire un sostegno alla resilienza sensibile al clima alle comunità delle aree colpite nel 2023 e 2024.

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Written by redazione

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