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Terremoto in Turchia e Siria, dall’Onu subito la risposta di emergenza

Dopo il devastante terremoto che ha colpito la Turchia meridionale nelle prime ore di oggi, colpendo duramente anche la confinante Siria, aumentano i timori di una devastante crisi umanitaria in un’area che era già piena di profughi della guerra siriana e di quella della Turchia e dei suoi tagliagole jihadisti contro i kurdi. Per questo le agenzie umanitarie delle Nazioni Unite si sono affrettate ad  avviare gli aiuti di emergenza per le molte migliaia di vittime già segnalate, comprese quelle che si ritiene siano ancora sepolte sotto le macerie.

Il segretario generale dell’Onu António Guterres ha detto che «Il mio cuore va al popolo della Turchia e della Siria in quest’ora di tragedia. Le Nazioni Unite sono pienamente impegnate a sostenere la risposta. I nostri team sono sul campo per valutare i bisogni e fornire assistenza».

Mentre il bilancio dei morti e dei feriti continua a salire, i team di soccorso dell’Onu sono già al lavoro sul campo e Guterres ha affermato che «Le Nazioni Unite contano sulla comunità internazionale per aiutare le molte migliaia di persone coinvolte nel disastro, ” molte delle quali avevano già un disperato bisogno di aiuti umanitari in aree in cui l’accesso è una sfida».

In un Tweet il capo dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus , ha sottolineato che «I team medici di emergenza dell’Organizzazione mondiale della sanità, l’ OMS , hanno ricevuto il via libera per fornire cure essenziali ai feriti e ai più vulnerabili». Anche le squadre di intervento dell’Onu  specializzate dell’ Office of UN Disaster Assessment and Coordination (UNDAC) hanno comunicato si  essere pronte per intervenire nelle aree dove c’è maggior bisogno.

L’United Nations in Türkiye ha espresso «Profonda tristezza per la perdita di vite umane e la distruzione di proprietà».< e ha fatto le sue  condoglianze alle famiglie delle vittime e al popolo e al governo turco, augurando ai feriti una pronta guarigione, assicurando che è prota ad assistere i feriti, i senza tetto e i profughi.

L’United Nations  humanitarian coordinating (OCHA) OCHA ha  sottolineato che «Il sisma di magnitudo 7,4 ha colpito in pieno inverno. L’epicentro è stato nella  Turchia meridionale, dove la vicina Gaziantep, un importante centro di aiuti delle Nazioni Unite per la Siria settentrionale, è stata tra le città colpite».

Ancje l’UNHCR. L’agenzia Onu che si occupa dei rifugiati in Siria, si è detta «Profondamente addolorata per la perdita di vite umane causata dal #terremoto di questa mattina. Stiamo coordinando attivamente una risposta con le agenzie dell’Onu e altri attori umanitari per fornire assistenza e sostegno a bisognosi in Siria».

Sebbene forti scosse di terremoto siano state avvertite fino in Libano, Aleppo e Idlib, nel nord della Siria, hanno subito il crollo di migliaia di edifici, compresi due ospedali. I bisogni umanitari nel nord della Siria sono già enormi, perché la regione ospita milioni di sfollati a causa dell’infinita guerra civile/internazionale siriana e dell’invasione turca nel nord del Paese. La neve e la pioggia hanno ostacolato il lavoro dei team di soccorso e molti profughi sono  ancora sepolti sotto gli edifici crollati. Se questo terremoto servisse almeno a portare un po’ di saggezza in chi ha condotto e conduce una guerra barbara contro i siriani e i kurdi e a far tacere le armi, sarebbe già qualcosa,

Intanto, dopo una richiesta ufficiale di assistenza internazionale da parte di Ankara, la direttrice esecutiva dell’Unicef Catherine Russell ha confermato confermato che l’agenzia Onu per l’infanzia è pronta a sostenere la risposta all’emergenza: «I nostri cuori e pensieri sono con i bambini e le famiglie in Turchia e in Siria colpite dai devastanti terremoti. Le nostre più sentite condoglianze a coloro che hanno perso i propri cari».

L’International Organization for Migration (IOM), cvhe ha più volte denunciato i metodi ricattatori di Erdogan sui migranti, ha detto che il suo magazzino a Gaziantep ha già preparato articoli non alimentari e aiuti essenziali pronti per essere distribuiti. Il portavoce Safa Msehli ha annunciato che «I team dell’OIM stanno anche effettuando valutazioni sul campo per informare la risposta» e il direttore generale Antonio Vitorino ha concluso esprimendo la  sua solidarietà «Alle persone in Turchia, Siria, Libano, Territori palestinesi, Giordania e a tutte le persone colpite dal terribile terremoto. Lavoreremo a stretto contatto con i governi della regione per sostenere le persone colpite e contribuire ad alleviare le loro sofferenze».

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