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Tragedia evitata a Marradi, dopo il terremoto pochi danni e 1 persona evacuata

Nella giornata di ieri sono state oltre 170 i terremoti che hanno scosso l’area dell’Appennino tosco-emiliano, dopo quello di magnitudo 4.9 con epicentro a Marradi (FI), ma nell’area non si registrano né feriti né gravi danni alle strutture.

«Il terremoto di Marradi non rappresenta sicuramente una novità – spiega Paride Antolini, presidente dell’Ordine dei geologi dell’Emilia-Romagna – Nel raggio di 50 km dalla zona epicentrale si segnalano dall’anno 1000 ad oggi oltre 200 terremoti con magnitudo (Mw) superiore a 4, dall’Unità d’Italia ad oggi sono 119. Il terremoto di Marradi del 18 settembre e le successive scosse interessano una zona caratterizzata da terremoti frequenti anche di elevata intensità». Eppure il territorio stavolta ha risposto bene.

Ieri il presidente della Regione Toscana e l’assessora alla Protezione civile, rispettivamente Eugenio Giani e Monia Monni, hanno sorvolato l’area in elicottero e poi fatto il punto della situazione.

«Una situazione – spiega Giani – meno grave di quanto ci saremmo potuti aspettare vista la potenza del terremoto. Ad una prima verifica risultano circa settanta edifici lesionati: la maggior parte a Marradi, chiaramente».

Nel tardo pomeriggio di ieri risultava 1 unico evacuato, sulla cui abitazione, a Marradi, incombe il campanile della chiesa di Santa Adriano, che è una dei tre luoghi di culto interdetti. La situazione più problematica riguarda la casa di riposo di Marradi, coi suoi venticinque ospiti che sono stati trasferiti a Firenzuola.

«Nonostante tanta e comprensibile paura – aggiunge Monni –, dopo una giornata in cui i sopralluoghi non si sono mai fermati la giornata si chiude con un quadro rassicurante. Il territorio ha retto bene sia dal punto di vista strutturale che da quello sociale. Tante le forze in campo, dai vigili del fuoco ai dipendenti dei comuni fino alla Protezione civile territoriale e regionale. Tante, come sempre, le volontarie e i volontari che hanno aiutato ad assistere le popolazioni. Un grazie particolare ai sindaci che, ancora una volta, hanno dato una grande prova di competenza ed efficienza».

La Protezione civile ha dunque allestito due aree di ricovero per chi non si è sentito sereno a tornare a casa o avesse paura di eventuali nuove scosse: una a Marradi, nella palestra Dino Campana con cinquanta posti letto, e una a Palazzuolo. Sono 11 le persone che hanno dormito presso la palestra della scuola, col ricovero che rimarrà aperto per ogni evenienza anche nei prossimi giorni.

«La Toscana funziona – osserva Giani – Appena appresa la notizia ieri mattina ho pensato alle gravi conseguenza che una tale potenza di terremoto avrebbe potuto scatenare. Fortunatamente, e l’ho constatato personalmente durante il sopralluogo che ho fatto nella tarda mattinata, gli edifici hanno in gran parte retto, non ci sono stati danni a persone. Qualche crepa sì, ma non danni severi, né ad edifici pubblici, né a quelli privati. La cultura antisismica in territori vulnerabili come il Mugello, che ha caratterizzato nel tempo sia l’intervento delle istituzioni pubbliche che la consapevolezza dei privati che costruivano, ha consentito di superare questo momento. Dobbiamo andare avanti su questa strada – conclude il presidente – e seguire, sempre più con determinazione, le normative antisismiche per le edificazioni. Penso in particolare all’ospedale di Borgo San Lorenzo sul quale abbiamo impegnato 32 milioni di euro per ristrutturarlo adeguatamente secondo i criteri antisismici».

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