Dal tavolo di confronto svoltosi oggi a Roma, il ministero dell’Ambiente – insieme alla Provincia di Trento – si dichiara infatti impegnato «a trovare una soluzione per favorire il trasferimento degli esemplari in eccesso, in un quadro di misure e interventi che garantiscano la sicurezza dei cittadini».
Nel merito, il dicastero aggiunge che «provvederà, già nei prossimi giorni, ad attivare tutti i canali diplomatici necessari per richiedere la disponibilità ad ospitare gli orsi problematici presso strutture straniere».
L’assenza di qualsiasi stima in merito al numero di orsi considerati «in eccesso» dal ministero rende infatti assai incerto l’indirizzo politico che verrà perseguito.
È invece noto il numero degli «orsi problematici» presenti in Trentino, in quanto definiti dai criteri contenuti nel Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali (Pacobace).
Gli orsi problematici, in Trentino, sono soltanto due: JJ4, ritenuta responsabile dell’uccisione di Andrea Papi, e MJ5. Fino a pochi giorni fa nel computo era compreso un terzo esemplare, M62, trovato però morto presumibilmente a causa dello scontro con un altro plantigrado.
Gli orsi considerati «in eccesso» dal presidente del Trentino, Maurizio Fugatti, sono invece 70. «Procedere in questo modo non ha alcun senso, crea solo ulteriore confusione», hanno già sottolineato nel merito gli ambientalisti. Ma il ministero continua a non chiarire quanti sono effettivamente gli orsi che ritiene necessario prelevare dal Trentino ed esportare all’estero.
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